Giunta Casini-Di Masci, la segreteria del Pd si dimette in blocco

SULMONA – Con un colpo da maestro Bruno Di Masci riesce e a piazzare tre assessori in giunta dopo aver portato la trattativa di ieri per le lunghe e oltre la mezzanotte per superare il termine ultimo delle dimissioni in blocco per scongiurare il commissariamento lungo, ma la segreteria del suo partito si dimette in blocco.

Il Pd continua a restare nel caos che non lo abbandona da anni, da quelli dei vari commissariamenti di un circolo che non ha mai brillato per chiarezza e attivismo politico. Sarà poi che i dem non sono più abituati a “vincere”, fatto sta che di fronte ai tre assessori dimasciani preferivano la giunta di salute pubblica.

“Questa mattina abbiamo appreso dagli organi di stampa la composizione della nuova giunta del Comune di Sulmona e, sempre dagli organi di stampa, veniamo a sapere che solo ed esclusivamente i consiglieri del Partito Democratico entreranno in maggioranza per mantenere in piedi l’amministrazione Casini – scrivono Sergio Dante Segretario, Carlo Piccone vice segretario, Antonella Fiordi, Teodoro Marini, Eva d’Alberto e Pamela della Sabina – Per questa ragione, totalmente opposta a quanto stabilito in una riunione del Pd Sulmona la scorsa settimana, abbiamo deciso di dimetterci dalla segreteria del nostro circolo. In questa riunione era stato stabilito e assicurato che il Partito Democratico sarebbe entrato a far parte della maggioranza consiliare solo e soltanto se ci fosse stata la possibilità di dar vita e forma ad una “giunta di salute pubblica” e quindi ad una giunta che sarebbe stata sostenuta da più forze partitiche e civiche. La soluzione di cui leggiamo oggi non corrisponde a quanto era stato stabilito e concertato durante la riunione del direttivo dem dove, tra l’altro, ci si era ripromesso di redigere un cronoprogramma delle azioni amministrative da presentare alla città come impegno e contributo della nostra forza politica ma, invece, vede solo e soltanto i consiglieri del Partito Democratico entrare a far parte della maggioranza”.

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