Consiglio regionale, Scoccia esce dalla maggioranza: Abruzzo bancomat di Fratelli d’Italia

PESCARA – Un abbandono quasi scontato, che segue le premesse della candidatura e il muro che il governatore le ha sempre frapposto. Marianna Scoccia ha annunciato stamattina, in una conferenza stampa nella sede della Regione, l’addio alla maggioranza targata Marco Marsilio.

“Esco formalmente e definitivamente da questa maggioranza – ha detto Scoccia – L’Abruzzo è diventato il bancomat di Fratelli d’Italia. Mi ritengo libera da ogni vincolo con il presidente Marsilio e la sua giunta. Per me la priorità restano gli abruzzesi”.

La separazione arriva dopo il divorzio avviato lo scorso anno con il passaggio al gruppo misto. La Scoccia passa alla minoranza e resta nelle fila dell’Udc. Risultano quindi tutte infondate le indiscrezioni trapelate negli ultimi giorni sull’ingresso in Italia Viva.
I toni sono stati piuttosto duri e arrivano dopo una campagna elettorale, che aveva visto persino un ricorso contro la sua candidatura.
Prima l’attacco sulla sanità e la gestione dell’emergenza Covid all’assessore “pascolante”. “C’è stato il caos della diagnosi del virus – ha detto – I risultati dei tamponi arrivavano dopo 15-20 giorni e in alcuni casi sono stati ripetuti per due-tre volte. Nessuno ha messo in campo uno screening per la popolazione e mi viene da sorridere quando Salvini elogia il Veneto. Mi auguro ora che venga accolto l’appello di potenziare la medicina territoriale”- esordisce Scoccia per spostare poi il tiro poi sull’assessore “Evanescente” in tema di cassa integrazione in deroga e Fondi Fse in ritardo. L’ultimo passaggio riguarda l’assessore Imprudente per “la riforma dei consorzi di bonifica che è stata fatta – conclude la Scoccia – solo per attaccare me e il mio gruppo territoriale. Gli impianti di irrigazione sono ovunque abbandonati e sui cinghiali c’è mutismo”. Per la consigliera dell’Udc “l’Abruzzo è diventato il bancomat di Fratelli d’Italia, basta guardare le nomine Asl e la campagna di comunicazione. La mia coscienza mi impone di abbandonare la maggioranza restando come d’accordo con il segretario Cesa nell’Udc”.

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