ROMA – Vittorio Sgarbi definisce il passo indietro “un colpo di teatro” . Ma le sue dimissioni da sottosegretario alla Cultura arrivano in seguito al verdetto dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, a conclusione di un procedimento aperto almeno tre mesi fa. A fine ottobre, infatti, l’Antitrust aveva fatto sapere di aver avviato una istruttoria nei suoi confronti, su segnalazione del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. L’accusa era di violazione del regolamento sul conflitto di interessi per sospette “condotte illecite in violazione di quanto previsto dalla legge del 2004 in materia di attività incompatibili con la titolarità di una carica di governo“.
Sgarbi ha annunciato che presenterà le dimissioni dal governo in serata.
“L’Antitrust ha ritenuto le indicazioni di lettere anonime come delle indicazioni credibili e ha dichiarato l’incompatibilità – ha detto -. Io ne ho avuto notizia verso le 14.30″.
“Ringrazio il governo e in particolare Giorgia Meloni di non avermi chiesto niente, neanche queste dimissioni, e di avere detto di aspettare l’indicazione dell’Antitrust. L’indicazione è arrivata, si può impugnare, ma è arrivata”, ha poi aggiunto, annunciando che farà ricorso al Tar. (Agi)