Parcheggio di Santa Chiara chiuso da 24 ore, niente avvisi e soluzioni alternative

SULMONA – A 24 ore dalla chiusura improvvisa del parcheggio coperto di Santa Chiara non ci sono ancora né soluzioni alternative, né tanto meno cartelli sulla grave decisione assunta ieri alle 18.

Oggi alle 13 gli ingressi del silos, sia quello pedonale su piazza Garibaldi che quello per le auto sulla circonvallazione, non presentano alcun avviso sulla sospensione dell’attività.

Intanto, da ieri i circa 300 abbonati sui 440 posti auto si sono dovuti arrangiare per trovare un parcheggio all’improvviso. O almeno quelli che erano in città e che lo hanno saputo – vista la scarsa comunicazione della chiusura improvvisa.
Così, mentre da palazzo San Francesco annunciano con entusiasmo il bus navetta che da domani ogni mercoledì e sabato collegherà dalle 8 alle 14 piazza Garibaldi con piazzale Di Bartolomeo, gli abbonati si stanno organizzando per la verifica di eventuali richieste risarcitorie e di una probabile class action.

Intanto, stamattina il sindaco Gianfranco Di Piero con i tecnici comunali si è recato nel piazzale della ex caserma Battisti, che dovrebbe rappresentare l’alternativa all’aperto del silos coperto. Peccato che i posti a disposizione sarebbero appena 200 – meno della metà di quelli del parcheggio (che ne ha 440) e 100 in meno degli abbonati (che sono 300), per i circa 3mila ingressi che ogni giorno varcavano la soglia del parcheggio di Santa Chiara.
In più, le condizioni del piazzale interno della caserma non consentono un utilizzo immediato, dal momento che erbacce e arbusti hanno preso il sopravvento, le porte carraie sono rotte da anni e mancano la necessaria segnaletica e illuminazione.

Rabbia e sconcerto oggi anche tra i quattro dipendenti della cooperativa Satic (che gestisce il parcheggio coperto) e che temono per il loro futuro lavorativo.
Molto preoccupati anche i commercianti e gli ambulanti di piazza Garibaldi che si preparano ad incassi almeno dimezzati per il Ferragosto.
Insomma un capolavoro tutto sulmonese, destinato ad avere conseguenze serie e durature nel tempo.
Tempo perso a palazzo San Francesco per trovare alternative percorribili e soluzioni tampone (come la rimodulazione della Ztl e la sosta gratuita per i residenti), da quando sono cominciati i primi sopralluoghi sulla tenuta della struttura.

Era marzo scorso. Ora siamo ad agosto. Sono passati cinque lunghi mesi.

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