SULMONA – In via di risoluzione l’incendio innescato ieri su una costa del Monte Morrone tra Bagnaturo e Roccacasale, zona Colle delle vacche.
Alla ripresa delle operazioni di spegnimento partite all’alba, erano presenti una cinquantina tra vigili e volontari, due elicotteri della Protezione civile regionale e ancora più incisiva, come anticipato ieri, l’azione dei due Canadair di rientrati dalla Sicilia.
Decisiva ancora, la minor forza del vento ed un drastico calo delle temperature registratosi oggi, come anche un coordinamento più pronto e già collaudato – tra linee tagliafuoco vecchie e nuove – sull’incendio di forza nettamente maggiore verificatosi sei anni fa. La cui forza distruttiva fu determinata da inneschi scientifici plurimi, che nel loro alto numero non sono certo il caso di quest’anno. Ciononostante ammontano ad alcune centinaia gli ettari di terreno vegetativo andato distrutto.
Difatti la Procura di Sulmona anche in questo caso ha aperto un fascicolo d’inchiesta contro ignoti. Inchiesta partita una volta arrivati i primi rilievi dei Carabinieri Forestali, che dovrebbero riguardare possibili inneschi presso l’ex cava di Bagnaturo, ove si è poi recato il procuratore capo Luciano D’Angelo e il sostituto Edoardo Mariotti.