ZES. Iezzi: “chiacchiere e fatti”

SULMONA- “Diffido molto di quei “politici” che proclamano, con palese sicumera, ciò che si dovrebbe fare per risolvere i problemi della collettività che amministrano.

Perché non è questo il loro compito, bensì quello di risolvere i problemi della loro comunità attraverso la realizzazione di progetti specifici.

Leggendo la nota inviata al Sindaco dalla consigliera Nannarone, a proposito della Zes, mi è tornato in mente un simpatico episodio avvenuto nella sede del PCI tanti e tanti anni fa.

Nel corso dei lavori di un direttivo della locale sezione del PCI, il prof. Carlo Autiero, comunista a tutto campo, politico intelligente e accorto, dopo aver pazientemente ascoltato tutti gli intervenuti, volle esprimere il suo punto di vista e cominciò col dire che il nodo di tutte le problematiche, così come esposte da chi lo aveva preceduto, consisteva nel come essi coniugavano il verbo fare: “savessa fa, sarebb buone che se facess, avete afa etc…”

Ne seguì una lectio magistralis sui compiti che spettano a chi opera in politica. In sintesi: bando alle chiacchiere e molto spazio alle idee, ai progetti e al modo di realizzarli, questo è quello che la gente si aspetta.

Mi sono ricordato di questo aneddoto perché tutto il contenuto della lettera della consigliera Nannarone non solo è stracolmo di espressioni scontate ma, soprattutto, mostra che la consigliera non ha studiato abbastanza. Infatti, ha mostrato di non conoscere affatto le opportunità, le facilitazioni e soprattutto le condizioni operative di contesto che sono richieste per ottenere i benefici della Zes che, purtroppo, nel nostro territorio sono assenti o molto deboli.

A meno che non si abbia la capacità di proporre un progetto che abbia originalità e un forte impatto sull’economia della nostra area.

Insomma come auspicava “Carluccio Autiero” la consigliera dimostri che ha uno straccio di idea, la presenti al Sindaco e al Consiglio Comunale, lotti con tutte le forze per ottenerne il finanziamento e operi perché lo si porti a termine.

Non è difficile, ma forse per chi è capace solo di parlare è un bel problema.

Se poi mi si fa una “richiesta di accesso agli atti” (in giro c’è una specialista) potrei dare qualche buon suggerimento”.

Franco Iezzi

Condividi questo articolo