Concerto di Claudio Baglioni al gelo, il sindaco si giustifica e il cantante difficilmente tornerà a Sulmona

SULMONA – Era tra gli appuntamenti più attesi del Caniglia di quest’anno il concerto di Claudio Baglioni, che ieri si è dovuto esibire però al freddo e al gelo del teatro comunale.

Le temperature all’interno della struttura non hanno consentito al pubblico presente in sala di godersi lo spettacolo, né tanto meno al cantautore romano di fare una performance  senza problemi per le corde vocali che non riuscivano a riscaldarsi e le mani gelide che non riuscivano a scorrere sulla tastiera del pianoforte.

Bersagliato dalle critiche, con la casa discografica di Baglioni che difficilmente tornerà a Sulmona, il sindaco Gianfranco Di Piero prova a fornire una giustificazione, che come al solito è peggio dell’accaduto in sé, attribuendo tutto agli “evacuatori” di fumo attivatisi sul tetto del Caniglia in seguito ai fumogeni e dando, in sostanza, la colpa al cantante e al suo show.

“Faccio subito chiarezza su quanto accaduto ieri al Teatro Caniglia, in occasione del concerto di Claudio Baglioni. Alle 20 sono andato a teatro e il riscaldamento era regolarmente funzionante, considerata comunque la particolare rigidità della temperatura esterna – si giustifica Di Piero – Il freddo avvertito in teatro durante lo spettacolo è da ricondurre all’apertura degli evacuatori collocati sul tetto del palcoscenico, evidentemente apertisi per l’utilizzo di fumogeni durante le prove e di cui il sindaco non è stato messo al corrente. Il disguido determinato dall’inopinata apertura degli evacuatori è stato segnalato al Comune soltanto alle ore 21, poco prima dell’inizio dello spettacolo e il Comune si è prontamente attivato per reperire una ditta specializzata che chiudesse gli evacuatori che si è prontamente portata a teatro, rilevando che lo spettacolo era già iniziato. Si precisa che, allorquando vengono utilizzati i fumogeni è necessario che l’utilizzatore ne dia preventiva comunicazione al Comune, in modo tale da consentire agli uffici la disattivazione dell’impianto. Ciò non è avvenuto nella giornata di ieri. Ho chiesto immediatamente una relazione agli uffici per avere dettagliate notizie in ordine all’accaduto”.

Del resto, se la città deve puntare su cultura e sul turismo, come la giunta sbandiera da tempo senza alcuna concretezza, meglio dare la colpa ai fumogeni e mandare in fumo un evento atteso in città da almeno due anni.

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