L’AQUILA – “L’aumento esponenziale delle utenze del gas e dell’energia elettrica pone a serio rischio la produzione panaria nella Provincia Aquilana, soprattutto nei piccoli centri delle aree interne, ove le problematiche legate agli aumenti dei prezzi, comuni a tutta la categoria, si amplificano, considerata la collocazione particolare, isolata, in cui numerosi panificatori si trovano ad operare”.
E’ quanto evidenzia il Presidente Assipan-Confcommercio della Provincia di L’Aquila, Lucio Marinangeli (titolare insieme al fratello Ferdinando dello storico panificio aquilano “Peppinella”), raccogliendo il grido di aiuto di alcuni suoi colleghi quali Romeo Battistella di Castelvecchio Calvisio, Giovanni Petronio di Castel del Monte, Antonio Silveri di Ofena e Riccardo Marsili di Capestrano (appartenenti, tra l’altro, alla Comunità Slow Food “Giovanni Cialone. Pane casereccio Aquilano di grani di montagna”) i quali svolgono la loro attività in quattro paesi dell’entroterra aquilano aventi una popolazione complessiva di 1.000 abitanti e rischiano di chiudere per sempre le loro attività.
“Al rincaro delle utenze si aggiunge quello dei carburanti e, per queste piccole aziende che necessitano, per sopravvivere, di un mercato non limitato alla zona di produzione ma anche ai territori circostanti – prosegue Marinangeli – è chiaro che anche l’utilizzo dei mezzi trasporto per la distribuzione sta diventando sempre più onerosa. Nonostante l’adozione di una serie di strategie per aggirare il problema, come ad esempio la panificazione a giorni alterni o la diminuzione della produzione di pane a favore di quella di dolci, la situazione acquista maggiore criticità ogni giorno che passa.
Rivolgiamo pertanto un sentito appello alle Istituzioni ed in particolare al Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio affinchè si faccia promotore di interventi urgenti a favore del settore, quali l’inserimento delle attività di panificazione tra le imprese energivore (Decreto Energia del 21.04.2022) ed altri tipologie di sostegno economico finalizzate a contenere gli smisurati aumenti dei costi dell’energia e del carburante che stanno mettendo in ginocchio un comparto fondamentale per l’economia e per il patrimonio eno-gastronomico della nostra Provincia”.