SULMONA – “Dall’1 Aprile ci saremmo aspettati un miglioramento delle condizioni generali di vita all’interno della Casa Reclusione Sulmona. Tuttavia la situazione nel carcere più importante della Regione è paradossalmente, anche se non del tutto inspiegabilmente, nettamente peggiorata”.
A dirlo in maniera estremamente convinta sono Mauro Nardella ( UilPA), Francesco Tedeschi ( CISL FNS) e Giuseppe Merola ( CGIL FP).
La triplice si dice molto preoccupata per la situazione venutasi a creare soprattutto in ordine all’organizzazione generale del lavoro e dei servizi che giorno dopo giorno incontra sempre più difficoltà.
“Il tutto anche in considerazione dell’assenza, si spera temporanea, del Direttore titolare e che ne sta enfatizzando la genesi – Affermano i tre sindacalisti – Se a ciò si aggiunge il fatto che il Dipartimento ci mette del suo assegnando detenuti psicotici pur nella consapevolezza che la presenza di un solo psichiatra non può assolutamente giustificare l’invio degli stessi.
Detenuti che, come nel caso dello psicotico che negli ultimi tempi sta generando scompiglio nella struttura, spesso si ritrovano in preda a gravissimi deficit mentali, allora la frittata è fatta.
Ora è arrivato il momento di dire basta! – Tuonano Nardella,Tedeschi e Merola – Nella giornata dell’altro ieri, tra le altre cose, i detenuti hanno inscenato una protesta pacifica della battitura delle inferriate e dello sciopero della fame e che da un po’ l’idea del crescente nervosismo che serpeggia all’interno del carcere.
Fortuna vuole che gli stessi detenuti riconoscono nel lavoro dei poliziotti penitenziari locali quel valore aggiunto che ha permesso sinora di non far scrivere nella storia recente del penitenziario pagine ancora più brutte anche se la rilevazione dei parametri vitali associati allo sciopero della fame (decine e decine sono gli aderenti) sta complicando maledettamente il già precario lavoro degli addetti.
Abbiamo inviato una missiva al Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria del Lazio-Abruzzo e Molise ( LAM) al quale sono stati chiesti, con riserva di accertamenti ed approfondimenti, attività interventistiche al fine di garantire, in un’ottica si spera di costruttiva collaborazione, un clima lavorativo più idilliaco.
Tra queste non possono non trovare accoglimento richieste avanzate e già accettate dall’allora Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Bernardo Petralia quali la chiusura immediata del reparto collaboratori e la riattazione, ai sensi dell’ormai non più nuovo regolamento d’ esecuzione dell’ordinamento penitenziario vecchio di più di 20 anni, i vetusti reparti sprovvisti dei requisiti propri del regolamento appena accennato.
A ciò aggiungiamo, in considerazione della totale assenza di personale specializzato, l’allontanamento immediato dei soggetti affetti da psicosi, ovvero la cancellazione, in mancanza di operatori specializzati e formati per il loro contenimento, della convenzione con lo psichiatra attualmente operante – Continuano Nardella, Tedeschi e Merola – L’importante è che si faccia presto e prima che sia troppo tardi.
L’Amministrazione penitenziaria è avvertita”, Concludono i tre dirigenti.