SULMONA – In ritardo rispetto a tutti i Comuni in cui si è votato il 18 ottobre scorso, a Sulmona non esiste ancora una giunta formata o quantomeno abbozzata, né il consiglio comunale si è insediato dopo la proclamazione degli eletti.
Tutti passaggi formali, ma necessari per andare avanti, o meglio per partire e per uscire dal lungo stallo dei festeggiamenti elettorali che continuano a mietere vittime tra consiglieri neoeletti e dipendenti comunali (questi ultimi due positivi da oggi).
Nel frattempo, emergono i primi malumori che rompono l’idillio della vittoria. Domenico Capaldo di Sinistra Italiana, tra i papabili in giunta per altro, affida ai social una pesante accusa.
”Sostituire gruppi di potere con altri gruppi di potere attua lo status quo, tutto cambia affinché nulla cambi, bisogna dire basta a queste pratiche che hanno già logorato abbastanza – scrive – con forza e chiarezza e soprattutto trasparenza, che rischia di mancare”.
Intanto, dopo le consultazioni avviate con le singole liste di maggioranza e la richiesta del neo sindaco Gianfranco Di Piero di una rosa di tre nomi ciascuno, le proposte scarseggerebbero e soprattutto le quote rosa in lizza.
Mentre Sbic e Intesa per Sulmona hanno indicato rispettivamente la geologa Catia Di Nisio e l’insegnante Teresa Pantaleo, il Pd, per ora, punterebbe tutto sul segretario Franco Casciani, mentre i 5 Stelle sull’addetto stampa della senatrice Gabriella Di Girolamo (Attilio D’Andrea), unico dei pentastellati eletti che si dovrebbe dimettere facendo posto al secondo non eletto Jacopo Lupi.
Ben dieci giorni, intanto, sono andati.