SULMONA – Un appello a sposare la causa ambientalista e ad osteggiare in ogni sede il progetto della Snam. La richiesta arriva dal coordinamento No Hub del Gas, che torna alla carica e chiede alla senatrice pentastellata, Gabriella Di Girolamo, di fare fronte comune con le associazioni che hanno chiesto lo stop del progetto al governo.
“La Snam – scrive il coordinamento – non ha alcuna intenzione di spostare altrove la centrale e il gasdotto, giungendo ad affermare che, non solo le due infrastrutture non provocheranno danni, ma che in alcuni casi, addirittura, miglioreranno l’ambiente. La strada delle alternative di tracciato, compreso lo spostamento in mare, è stata già percorsa in passato(dopo la risoluzione della Camera dei Deputati del 2011), ma è stata sistematicamente boicottata sia dalla Snam che dai vari Governi che,con sconcertante subalternità, ne hanno sostenuto le scelte. Proporre di collocare altrove l’opera aveva una sua logica quando essa appariva utile perché il trend dei consumi del gas era in ascesa. Ora che tutte le previsioni per il futuro – sia del Governo che della stessa Snam – danno in sensibile diminuzione i consumi di metano, non solo in Italia ma anche in Europa, tale proposta non ha più alcun senso perché il progetto stesso non ha più senso”. “Con i Governi Conte 1 e Conte 2 la senatrice Di Girolamo e il Movimento 5 Stelle hanno avuto due anni e mezzo di tempo per bloccare o spostare il tracciato del devastante progetto della Snam, se proprio convinti di questa posizione – attacca il coordinamento -. Se lo avesse voluto, il M5S avrebbe potuto imprimere un cambiamento decisivo al problema Snam: ma nulla è stato fatto. Anzi, nonostante tutto il potere decisionale nelle loro mani, l’iter autorizzativo è andato avanti, al punto da completare il procedimento per la centrale e arrivare ad un passo dall’autorizzazione del metanodotto. Perché la senatrice Di Girolamo non ha speso le sue energie durante i due Governi Conte?” Conclude il coordinamento rivolgendosi alla senatrice Di Girolamo: “Anziché perdersi in una battaglia di retroguardia, che farebbe solo consumare del tempo prezioso, la senatrice Di Girolamo accolga l’appello delle associazioni ambientaliste nazionali e faccia fronte comune con esse per bloccare in modo definitivo un’opera che non ha nessuna giustificazione sul piano tecnico ed economico, il cui costo ricadrebbe sulle future generazioni per i prossimi 50 anni e la cui realizzazione, qui o altrove, arrecherebbe solo danni e devastazione”.