SULMONA – Finalmente hanno preso il via i lavori di istallazione delle telecamere al parco fluviale.
Il polmone verde della città, da sempre preda di vandali e incivili, rimasto più volte chiuso proprio per le incursioni balorde, sarà monitorato da 7 telecamere. Si tratta di interventi che rientrano nell’ambito del progetto di potenziamento della videosorveglianza in città.
Erano attese da anni le telecamere in questo parco, al fine di garantire sicurezza e contrastare il fenomeno, troppo frequente, di atti di vandalismo e abbandono rifiuti.
“Ho voluto che fossero installate proprio in questo luogo per consentire a tutti di usufruire con serenità dell’area verde, riaperta da qualche giorno, grazie anche al contributo dei volontari cittadini”, afferma l’assessore Salvatore Zavarella.
Intanto, dallo scorso luglio, su disposizione del comandante della Polizia municipale Leonardo Mercurio, è diventata periodica la manutenzione dei 68 occhi elettronici istallati in città.
Una necessità per permettere il perfetto funzionamento del sistema di videosorveglianza che, ultimamente, è risultato utile alle forze dell’ordine per assicurare alla giustizia gli autori di diversi episodi di violenza o vandalismo.
Il servizio prevede la connettività su fibra ottica dell’impianto oltre la connessione, visualizzazione, registrazione delle immagini video per 24 ore su 24, per tutti i 68 punti delle telecamere disposte nelle varie zone della città e la manutenzione ordinaria periodica, comprendente la pulizia delle telecamere, la verifica bimestrale della posizione e l’eventuale settaggio in caso di spostamento accidentale dell’obbiettivo.
La polizia locale ha chiesto intanto le risorse per il posizionamento di nuove telecamere nei punti più critici della città, come nel caso del “triangolo degli incendi”, ovvero tra via Avezzano, via XXV Aprile e via Cornacchiola, dove si sono verificati molti casi di incendi di auto, tutti di natura dolosa.
Nel frattempo, si sta lavorando su un sistema di videosorveglianza unico e centralizzato, per potenziare prevenzione e repressione della microcriminalità, ovvero collegare tramite monitor e software le caserme e i centralini delle forze dell’ordine alla centrale di videosorveglianza, attualmente posizionata nella sede della polizia locale di Palazzo San Francesco.
L’ultimo investimento sul circuito di videosorveglianza cittadino risale al 2013, quando la precedente giunta Ranalli stanziò poco meno di 135 mila euro, per l’acquisto e l’installazione 30 telecamere fisse e 15 a brandeggio manuale, con un braccio d’azione di 360 gradi da puntare su una quarantina di punti strategici. La privacy dei cittadini viene garantita dall’oscuramento automatico del software, che crea delle zone d’ombra in corrispondenza delle abitazioni.