Città videosorvegliata e sotto il controllo diretto della Questura

SULMONA – 99 telecamere a guardia della città e a disposizione della Questura per contrastare la microcriminalità. Oggi spiegamento di forze straordinario con un elicottero a sorvegliare dall’alto la città e diversi punti di blocco con tanto di controlli nei locali con unità cinofile (come quelli al bar della Circonvallazione).

Oggi a Palazzo San Francesco è stato siglato il Protocollo d’intesa tra il Sindaco di Sulmona Annamaria Casini e il Questore della Provincia dell’Aquila Gennaro Capoluongo, per consentire la condivisione con la Questura delle immagini del circuito di videosorveglianza cittadino, sia in diretta che in differita, per finalità istituzionali e per la durata di 3 anni.

“Garantire maggiore sicurezza alla cittadinanza, contribuendo al contrasto dei fenomeni di microcriminalità è sempre stato tra le priorità di questa Amministrazione in sinergia con la Polizia Locale ed in stretta collaborazione con tutte le Forze di Polizia e la Prefettura – interviene il sindaco Annamaria Casini – Il potenziamento in questi anni della videosorveglianza e la sua condivisione con la Questura risponde alla necessità di garantire la salvaguardia e la sicurezza delle aree urbane”. 

Il sistema di videosorveglianza cittadini conta oggi in città 75 telecamere, ulteriori 24 sono in corso di istallazione, ed è in programma un ampliamento nelle frazioni e in via Avezzano entro l’estate. 
“Con il Protocollo siglato oggi si rafforza la piena collaborazione tra il Comune di Sulmona e le Forze di Polizia, al fine di realizzare un sistema di sicurezza integrata così come era stato previsto nel  “Patto per l’attuazione della sicurezza urbana” stipulato nel 2018 con la Prefettura. Ringrazio il Questore per questo risultato e il Comandante Leonardo Mercurio che ha seguito lo sviluppo del progetto, raccogliendo gli indirizzi dell’Amministrazione che ha voluto colmare un vuoto rilevato sin dai primi mesi dal mio insediamento quando il sistema contava solo 40 telecamere di cui la metà non funzionanti”.

Invita alla collaborazione il questore Gennaro Capoluongo.

“La pubblica incolumità e la sicurezza urbana non possono che trovare realizzazione attraverso un meccanismo integrato che si avvalga della collaborazione di tutte le forze in campo, non solo di polizia, ma anche della comunità civile – dice – La videosorveglianza rappresenta uno strumento imprescindibile per ampliare il controllo del territorio, ovviamente con tutti gli accorgimenti normativi che coniughino gli interessi di riservatezza dei cittadini con le esigenze della tranquillità sociale”. 

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