Dal Sisma 2009, sono trascorsi circa 12 anni e tre anni dal suo ingresso nella Diocesi di Sulmona-Valva, la più grande dopo Chieti per estensione territoriale in tutta la Regione Abruzzo e la seconda – dopo L’Aquila – più martoriata dal predetto evento. A che punto siamo con la ricostruzione delle Chiese?
-Perfettamente consapevole della mole di interventi ricadenti nel territorio diocesano e della complessità procedurale che la ciclopica macchina della ricostruzione porta in sé, pur manifestando attiva disponibilità, confronto e paziente collaborazione con gli attori coinvolti nel recupero dei beni architettonici ecclesiastici, non posso più tacere alcune situazioni divenute inaccettabili per me e per la comunità diocesana, sorvolando momentaneamente su molteplici casi che, seppur con fatica e solleciti, si evolvono.
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Si riferisce a qualche situazione in particolare?
-Cito solo due situazioni specifiche, ma l’elenco conta più di 50 chiese. Nello specifico l’Abbazia di S. Benedetto in Perillis, beneficiaria di un finanziamento di 800.000,00 dal 2015. I progetti sia dell’Abbazia sia della Torre medievale annessa, giacciono sui tavoli della Soprintendenza teatina superando grandemente i termini previsti dalla legge al fine dell’ottenimento di un parere. Ancora: S. Maria del Soccorso a Corfinio. Oggetto di un intervento di somma urgenza del MiBACT superiore ai 200.000,00 euro, ha visto l’avvio dei lavori nel 2017 e la sospensione degli stessi, riducendo l’edifico ad un serbatoio di guano di piccione e sporcizia di ogni genere, nel totale oblio degli Enti ministeriali presenti sul territorio.
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In che modo avete sostenuto i vari interventi?
-Non poche volte la Curia ha sollecitato e si è resa disponibile a tavoli di confronto che aiutassero a superare problematiche di natura tecnica, giuridica, ma eventi di avvicendamento negli incarichi di responsabilità, scarsa presenza di personale negli uffici e ora il passaggio di competenze tra le due Soprintendenze abruzzesi in un periodo segnato dall’evento pandemico, stanno aggiungendo disagi ad una situazione di per sé già complessa.
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Quali risposte avete ottenuto?
-A tutto ciò si aggiunge, e mi duole dirlo, il mancato riscontro della Soprintendenza teatina alla mia richiesta per un incontro in data 17 Giugno del 2020 e l’inerzia di alcuni a cui è demandato il compito di gestire le singole pratiche che il Segretariato regionale, come stazione appaltante per i Beni culturali danneggiati dal Sisma del 2009, affida; inerzia che- dalle notizie-sembra condivisa anche “oltralpe”.
Quali prospettive possiamo intravedere?
-Di fronte a tutto ciò non posso non esprimere la mia amarezza e indignazione. Poiché l’elevatissimo valore storico-artistico dell’Abbazia di S. Benedetto in Perillis (tra le più antiche di tutto l’Abruzzo) e il non meno importante valore affettivo e identitario che insieme alla chiesa della Madonna del Soccorso di Corfinio racchiudono, col passar del tempo sotto i nostri occhi possiamo constatare l’aggravamento della situazione.
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Quali auspici?
-Auspicando forte senso di responsabilità e capacità decisionale in merito alle situazioni esposte con l’invito ad una maggiore fermezza nel tutelare, valorizzare e conservare il nostro patrimonio religioso-artistico-culturale.