Archivio di Stato a rischio chiusura, la città si mobilita

SULMONA – Il pensionamento dei dipendenti entro l’anno e l’accorpamento della sede con quella dell’Aquila rischiano di far perdere alla città un altro servizio, come quello dell’Archivio di Stato.
Tra le tre sedi della provincia dell’Aquila resteranno in totale solo sette dipendenti, tra cui – però – nemmeno un archivista, tutti comunque accorpati nella sede aquilana, segnando così la chiusura delle sedi di Sulmona e Avezzano.

Per questo più di trenta operatori culturali sulmonesi chiedono il dietrofront sulla paventata chiusura dell’Archivio di Stato legata alla carenza di organico in atto. Associazioni, centri studio, organi d’informazione chiedono l’immediata revocata della decisione assunta, sollecitando l’assunzione di ogni opportuna iniziativa per il potenziamento della stessa Istituzione. Una lettera che è stata inviata a sindaco, Prefetto e Ministero della Culturale, nonché ai vari organi interessati.

“Nel modo più fermo e risoluto contrastiamo tale decisione che colpisce una istituzione culturale attiva in Sulmona dal 1960 e che custodisce notevoli patrimoni documentali di altissimo valore relativi alla storia della città e del suo circondario peligno-subequano-altosangrino”, si legge nella lettera.

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