SULMONA – Nel piano di potenziamento della rete ospedaliera l’ospedale di Sulmona, come anche quello di Castel di Sangro, compaiono solo per la riorganizzazione dei percorsi e dei cartelli dei rispettivi Pronto soccorso con la divisione in aree per pazienti Covid e no. Per entrambi i lavori è stata prevista una spesa di 200mila euro ciascuno, con apposite delibere del manager della Asl Roberto Testa, i cui lavori risultano terminati l’8 gennaio scorso a Sulmona (delibera 1823 del 19 ottobre 2020) e il 14 dicembre a Castel di Sangro (delibera 1826 del 19 ottobre 2020). Notizia che è arrivata ieri, dopo poche ore dal partecipato sit-in in difesa dell’ospedale e del punto nascita, ai quali non si fa alcun riferimento.
In realtà gli interventi necessiterebbero ancora di qualche altro ritocco, ma quello che balza all’occhio è il ruolo del tutto marginale dei due ospedali del Centro Abruzzo, a cui viene riservata una somma irrisoria rispetto alle ben più alte dei presidi di Avezzano e L’Aquila, cui sono destinati lavori strutturali importanti. Come al solito Sulmona e Castel di Sangro, invece, rientrano nel piano di potenziamento della rete ospedaliera tramite degli interventi di separazione dei percorsi tra malati Covid e no, che sono obbligatori nei Pronto soccorso di tutta Italia. Da quasi un anno, mentre qui si continuava con la promiscuità degli spazi.