SULMONA – Una decina di sindaci e quattro partiti: sono queste per ora le adesioni arrivate alla manifestazione in difesa dell’ospedale e del punto nascita, organizzata dalla Cgil per domattina alle 10. Attesa la presenza anche di associazioni e movimenti.
Dopo le adesioni di Pd, Attivisti 5 Stelle, Sbic, Sinistra Italiana e dei sindaci di Acciano, Campo di Giove, Cansano, Castelvecchio Subequo, Gagliano Aterno, Pacentro e Pescocostanzo, arrivano anche le adesioni dei primi cittadini di Sulmona Annamaria Casini e della collega e consigliera regionale Marianna Scoccia (che parteciperà idealmente essendo positiva al Covid), che chiamano in causa la Regione.
“Dopo anni di battaglie che abbiamo condotto e tante promesse che abbiamo ricevuto – interviene Casini – oltre manifestazioni, atti e delibere consiliari, numerosi incontri in cui ci siamo impegnati, ora servono azioni concrete da parte della Regione. Quel che c’è da fare per salvare il reparto è chiaro ed il tempo delle chiacchiere è finito. Dopo due anni persi, ormai la Regione, che ha costituzionalmente piena autonomia nel riprogrammare la rete dei punti nascita deve agire subito con atti concludenti per riorganizzare e salvare il reparto dell’ospedale di Sulmona con investimenti e risorse per adeguarlo agli standard, assumendosi la responsabilità di garantire efficacia della assistenza, qualità e sicurezza sia per la madre che per il neonato, al di là dei numeri, come è stato ricordato recentemente dal Comitato percorso nascita nazionale”.
Idealmente domani sarà presente anche la Scoccia bloccata a casa perché positiva al Covid-19. “Con disappunto però, devo anche constatare l’assenza di chi negli anni passati – afferma – ha animato in prima persona questa battaglia ma oggi si tira indietro, segno evidente che questi signori in passato hanno solo strumentalizzato l’argomento. È di fondamentale importanza che il governo Regionale svesta i panni della perenne propaganda elettorale e faccia una necessaria assunzione di responsabilità e metta in campo ogni azione decisoria al fine di blindare la sussistenza del Punto Nascita nella città di Sulmona. Prima che dal Ministero della Salute tornino a bussare alla nostra porta per la chiusura, è fondamentale che la Regione dia un segnale forte, implementando personale e mezzi per mettere al sicuro un reparto di cui questo territorio ha fondamentale bisogno”.