SULMONA – La caserma Battisti potrebbe ospitare i vigili del fuoco. Stamattina funzionari del Demanio, rappresentanti dei pompieri e del Comune hanno fatto un sopralluogo sulla struttura di viale Mazzini, chiusa dal 15 giugno del 2013. Riutilizzata da un paio di anni solo per ospitare i Musp della Masciangioli. Viene rispolverata, quindi, l’idea del 2015 dell’allora giunta Ranalli di una cittadella delle forze dell’ordine, aggiungendo anche la Guardia di finanza trasferita da qualche anno nella palazzina del contratto di quartiere alla zona Peep.
Sono ormai più di 20 anni che si parla di una nuova caserma per i vigili del fuoco di Sulmona senza che si metta in pratica il progetto di lungo corso. La piccola struttura ospita 32 pompieri divisi su quattro turni, che dalla fine degli anni ‘60 si sono adeguati ad una costruzione di proprietà della Provincia, che nulla ha di strategico né di agevole per i circa mille interventi e soccorsi che ogni anno in media si svolgono.
Per questo Dario Gasbarro, il responsabile territoriale del sindacato Conapo, ha rilanciato nelle scorse settimane la questione. L’assurdo della vicenda è che i soldi ci sono, circa 2 milioni di euro pronti nelle casse del ministero dell’Interno per costruire la nuova struttura, che necessita però prima di un terreno su cui essere realizzata. E proprio questo si sta rivelando l’ostacolo insormontabile di questi anni. A marzo 2018 era stato rispolverato il vecchio progetto di trasferire la caserma dei vigili del fuoco tra la Badia e la zona industriale. Precisamente su alcuni terreni della Casa Santa dell’Annunziata, nei pressi dell’Europa park hotel.
Solo che quei terreni sono ad uso agricolo e per il Demanio non è stato sufficiente l’impegno del Comune di trasformarli in edificabili attraverso l’iter di una conferenza di servizi.
Sui terreni da due ettari di proprietà dell’Asp 2 dovevano sorgere una caserma moderna e attrezzata, una pista per elicotteri e una rimessa mezzi. Ad oggi, infatti, camion e autobotti dei vigili del fuoco vengono parcheggiati di fronte alla sede della caserma, in un parcheggio pubblico aperto e non custodito, perché la rimessa interna non è abbastanza grande. In più l’ingresso in salita non facilita le operazioni di soccorso soprattutto in inverno, in presenza di neve e ghiaccio. Complica ulteriormente le cose, in ogni stagione, la presenza di un semaforo a pochissimi metri dall’ingresso