Comune, Volontari: consiglieri di opposizione tornano su obbligatorietà regolamento

SULMONA – “Appare ridicola la paternale del consigliere Di Rocco, che in commissione non ha osato proferire parola, invece evidentemente imbeccato, ha trovato loquacità per dire cose che non c’entrano nulla sul dibattito in atto. Nessuna demonizzazione rivolta ai volontari, nessuno di noi ha mai criticato l’operato dei volontari e della loro preziosa azione nei riguardi della città”. Scrivono in una nota congiunta i consiglieri comunali di opposizione Maurizio Balassone, Elisabetta Bianchi, Francesco Perrotta, Fabio Pingue, Roberta Salvati, Mauro Tirabassi.

“Un grido stonato insomma quello di Di Rocco , “nessuno tocchi i volontari”, noi tutti siamo riconoscenti a chi svolge questo utile servizio, ma ci preme la sicurezza, la tutela e la correttezza verso questa categoria di cittadini.
Infatti vogliamo ricordare a Di Rocco che il regolamento sul volontariato civico era già stato presentato da un consigliere d’opposizione, come fatto presente in commissione, proprio a garanzia dei cittadini e del comune: quindi di quali strumentalizzazioni parla? Semmai se lo è ricordato con un po’ di ritardo , ma come detto in precedenza “meglio tardi che mai”.

“Ciò che ci dispiace invece è il basso profilo che voi come maggioranza state dando a nostri interventi e suggerimenti, sminuendoli e addirittura contestandoli con offese gratuite, che stigmatizziamo e non tolleriamo. Il dibattito deve essere aperto e leale, non fazioso e strumentale.
Infatti dimostreremo con il verbale di commissione, ciò che noi abbiamo chiesto e le risposte che abbiamo ottenuto dalla maggioranza, lo faremo per chiarezza verso i cittadini”.

“Il Consigliere Di Rocco ha perso così l’occasione per condannare in pubblico atti di aggressione verbale alla funzione dei consiglieri comunali. Un’occasione persa per dimostrare civiltà e garbo istituzionale.
Per noi il problema non è chi fa volontariato ma chi sfrutta il volontariato per cercare consenso elettorale o per sfruttarlo sotto forma d’immagine, precludendo il lavoro di molti all’interesse di pochi e soliti intimi”.

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