SULMONA – Il Parco Nazionale della Majella annuncia l’adozione di una nuova procedura amministrativa e di un software che consentirà di ridurre al minimo le complessità burocratiche e i tempi di pagamento degli indennizzi in favore degli allevatori del parco interessati da predazione a carico degli animali al pascolo da parte del lupo e, in misura minore, dell’orso.
Il Parco ha da anni investito nell’efficientamento delle procedure e nell’avvio di iniziative che tendono a supportare gli allevatori di montagna nella coesistenza con i grandi carnivori.
Nel corso degli ultimi anni, l’adesione di 120 allevatori al programma “Allevatori della Montagna Madre”, che prevede diverse iniziative a sostegno della gestione del pascolo e della salute degli animali monticanti, oltre al già noto programma di “Restituzione della pecora” predata, ha testimoniato come il legame tra il Parco della Majella e gli allevatori sia consolidato e abbia portato nel tempo alla formazione di un vero e proprio modello gestionale, osservato con interesse da diversi istituti di ricerca e portatori di interesse europei.
Questa volta il Parco ha voluto rimettersi in gioco, tentando di configurare una procedura per gli indennizzi in caso di predazioni sul bestiame, che l’ente è tenuto a corrispondere agli allevatori come prevede l’art. 15 della L. 394/91, in grado di abbattere ogni lungaggine burocratica e versare i fondi agli interessati nel minor tempo possibile.
“Sappiamo bene” commenta il Presidente Lucio Zazzara “che la compensazione economica del danno ricevuto non basta a risolvere i problemi che gravano sulla piccola zootecnia di montagna, ma impegnare la Pubblica Amministrazione nella sburocratizzazione e nel rendere la vita più facile ai nostri allevatori ci sembra innanzitutto un atto di rispetto e di comprensione nei loro confronti”.