Ospedale senza Rianimazione, Scoccia chiede le dimissioni di Testa

SULMONA – “Si sta procedendo alla riorganizzazione del reparto di Anestesia e Rianimazione del presidio Ospedaliero Ss.Annunziata di Sulmona:Il reparto si sta trasformando in una rianimazione interamente CIVID-dedicata.
Una decisione incomprensibile da parte della Dirigenza Sanitaria e i cui esiti saranno altamente lesivi per l’Intero Comprensorio”
Esordisce così Marianna Svoccia in relazione alla notizia trapelata, nelle scorse ore, relativa alla riorganizzazione della Terapia Intensiva.
“Di concerto con i Sindaci dell’area Peligna, abbiamo richiesto con forza la predisposizione di un’area COVID per i pazienti Covid positivi della Valle Peligna e della Valle Subequana non che venisse sguarnito l’intero reparto di Terapia Intensiva e riconvertito in un Reparto esclusivamente dedicato ai pazienti infetti” Chiosa Marianna Scoccia
In questo modo il territorio afferente il nostro ospedale non ha e non avrà un reparto COVID e quindi, se il paziente positivo non dovesse versare in condizioni gravi tali da richiedere il ricovero in Terapia Intensiva, resterà sempre in attesa in un angolo del nostro Pronto Soccorso, calpestando così la dignità del paziente e la sicurezza degli operatori sanitari.
Con questa scelta inoltre privano SULMONA di un reparto, quello della TERAPIA INTENSIVA, che a mio giudizio rappresenta una eccellenza della nostra Regione.” Continua il Consigliere Regionale
“Alle ore 17 della giornata di ieri, su iniziativa del Sindaco di Sulmona si sono riuniti tutti i Sindaci del comprensorio alla presenza del Manager Testa per parlare della grave emergenza inerente la pandemia.
Questo “ signore” non ha neanche avuto la decenza e il garbo istituzionale di comunicarci che di lì ad un paio di ore si sarebbe proceduto a trasformare il reparto di rianimazione in RIANIMAZIONE COVID.”
Continua la Scoccia sottolineando la mancata trasparenza del Direttore Generale della Asl1.

Conclude con un appello:
“MI UNISCO A TUTTI I SINDACI MARSICANI E CHIEDO LE SUE DIMISSIONI!”.

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