SULMONA – “Benché l’iter per la costruzione della Centrale di compressione Snam stia andando avanti con l’avvio del monitoraggio della qualità dell’aria, la battaglia contro la realizzazione non è affatto chiusa”. Lo precisa il sindaco di Sulmona Annamaria Casini, all’indomani della nota in cui la Snam comunica la messa in funzione in questi giorni delle due centraline a Sulmona per il monitoraggio dell’aria a un anno dall’inizio dei lavori per la centrale. “Sono passati due anni e mezzo dall’autorizzazione e in questo tempo le Istituzioni locali hanno manifestato in varie forme il proprio dissenso all’opera – aggiunge Casini – Non ci siamo mai arresi finora utilizzando tutti i mezzi a disposizione, dai ricorsi giudiziari ad atti e istanze nelle sedi ministeriali e nelle Conferenze dei Servizi, al fianco dei cittadini, delle associazioni e di un intero territorio che da oltre un decennio continua ad esprimere contrarietà alla Centrale e al Metanodotto, opere ritenute inutili, dannose e impattanti. La battaglia è ancora aperta sia perché sulla Centrale è in corso uno studio dell’Ingv, voluto proprio dal Comune di Sulmona, per verificare la compatibilità dell’opera con la sismicità del territorio, sia perché è ancora in corso di autorizzazione la realizzazione del Metanodotto, opera collegata alla Centrale stessa, su cui gravano vincoli di usi civici che potrebbero impedirne il rilascio. Confidiamo peraltro in un illuminato intervento governativo che imposti finalmente politiche energetiche più lungimiranti in linea con i cambiamenti delle sensibilità globali che richiedono una riconversione verso energie rinnovabili abbandonando quelle attuali molto più impattanti e superate, cui la centrale è funzionale. E’ infatti probabile che questo impianto sarà sottoutilizzato visto che la sua funzionalità è legata alla domanda di consumi che è destinata a ridursi nel tempo. E’ per questo” conclude il sindaco “che auspichiamo che da oggi in poi si possano avere segnali forti a livello politico centrale sul futuro di questo impianti evitando ingenti investimenti che invece devono essere convertiti su altre soluzioni meno impattanti e più innovative soprattutto in territori come il nostro di alta qualità ambientale e grande attrazione turistica”.