Multato il cantiere della Snam

SULMONA – Avevano ragione i Comitati: è stato multato il cantiere della Snam per assenza di luci e protezioni. Lo comunica direttamente il sindaco Annamaria Casini, in seguito al sopralluogo della polizia municipale fatto proprio su impulso degli attivisti, che nella presentazione ieri di un secondo esposto per il secondo “cantiere” del cimitero avevano accusato il Comune. Accuse che il sindaco respinge.
“Si è accertata l’assenza dell’apposita protezione per la tutela dei pedoni che transitano in prossimità del cantiere e dei dispositivi di illuminazione, per cui è stato contestato alla ditta la violazione della norma – fa notare il sindaco Annamaria Casini – L’occupazione di suolo pubblico, inoltre, rilasciata secondo la legge, non ha comportato attività edilizia, pertanto non era necessaria l’esposizione del cartello di cantiere, in quanto per tale occupazione non sono richiesti titoli abilitativi previsti dal regolamento comunale edilizio.
I Comitati ambientalisti protestano contro il Comune come non se non fossimo tutti dalla stessa parte, respingo le accuse al mittente – aggiunge Casini amareggiata – il Comune non ha chiuso un occhio in merito al cantiere nel piazzale Paolo Di Bartolomeo, finalizzato all’installazione delle strutture di protezione al laboratorio mobile per il monitoraggio della qualità dell’aria, attività prevista nelle prescrizioni Aia e nell’autorizzazione del Ministero dello sviluppo economico, contro la quale il Comune si è costituito in due gradi di giudizio. Ho sempre accolto e ascoltato i Comitati e anche in questa occasione ho ricevuto una loro ampia delegazione in Comune, stupita e delusa di un inspiegabile atteggiamento di contrapposizione, nonostante io stessa e gli uffici ci siamo mostrati disponibili nell’andare incontro alle richieste presentate in un esposto.
Il Comune di Sulmona è tra i pochi Enti che da anni sta contrastando con decisione il progetto della Snam con tutti i mezzi a disposizione, nelle sedi preposte, come le aule giudiziarie e le sedi ministeriali, con documentazioni e azioni concrete. Una battaglia, che ribadisco, è di tutti, contro un’ opera impattante su cui tutta la società civile dovrebbe con forza opporsi, consapevole che oggi la crescita e lo sviluppo di questa area dal grande valore naturalistico e culturale deve essere di tipo sostenibile per preservare la grande qualità di questi luoghi e renderla attrattiva per residenti e sotto il profilo turistico”.

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