Strutture post Covid, Fdi: ennesima brutta figura del sindaco

SULMONA – Fratelli d’Italia critica il sindaco Annamaria Casini per la gestione delle strutture dove ospitare i pazienti Covid che possono lasciare gli ospedali, ma che in attesa della negativizzazione, è meglio non far tornare a casa.

“Siamo all’ultima brutta figura del Sindaco Casini, che crea sconcerto ed anche imbarazzo alla città – dicono da Fdi – Dopo aver invocato senza serie ragioni l’intervento dell’esercito e la creazione di una zona rossa sul nostro comune (che avrebbe ingiustificatamente isolato il territorio), il sindaco è tornato alla carica, per la seconda volta, sulla questione riguardante la residenza per pazienti da negativizzare, cioè di coloro che superata la malattia, e dopo le cure ospedaliere, sono ancora potenziali portatori di contagio. Una polemica scatenata contro la Asl e poi finanche contro la Regione, e nella quale ha trascinato alcuni sindaci del territorio cui non ha correttamente riferito l’accaduto.
Il sindaco Casini, che fa parte del comitato ristretto di Sindaci, cioè di quel centro decisionale dove si tracciano gli indirizzi da condividere con l’azienda sanitaria, ha partecipato ad una riunione alla fine di marzo utile alla individuazione di luoghi ove ricoverare i pazienti risultati positivi al Covid-19 già ospedalizzati e che non possono rimanere al loro domicilio una volta dimessi.
La Asl in tale fase ha chiesto ai sindaci l’individuazione della disponibilità di strutture, preliminarmente pubbliche e solo in mancanza e quindi in subordine private, da destinare a residenze dei post-covid, così realizzando una mappatura di edifici utile, in caso di progressione significativa del contagio, che per fortuna al momento è ancora contenuto, a far fronte a future esigenze.
Ad oggi i pazienti post-covid hanno trovato ricovero in una struttura di proprietà della pubblica amministrazione (come è logico avvenga prima di rivolgersi a privati) e in tale struttura, dove peraltro non possono ovviamente accedere familiari proprio in ragione del pericolo di contagio, ci sono ancora posti disponibili per i pazienti della provincia. La struttura è poco distante da L’Aquila e dall’Ospedale San Salvatore“.

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