SULMONA – “Dal giorno del decreto, che di fatto ha chiuso e bloccato tante attività, è trascorso tempo, ma lentamente oggi ci avviamo con cautela a parziali riaperture. Le varie ipotesi dei regolamenti che si dovranno attuare, sono molto restrittive ed è pensiero comune che non consentiranno di lavorare da subito a pieno regime. Il settore del turismo, insieme a quello della ristorazione e bar, è il più colpito nonché il settore che ne ha risentito per primo e che probabilmente ne uscirà per ultimo”, è l’allarme lanciato in una lettera dai Rappresentanti del comparto Turistico della Valle Peligna, alle istituzioni politiche.
“Occorre un sostegno immediato alle attività alberghiere e di ristorazione che hanno resistito fino ad ora al blocco delle attività dovuto al COVID-19, e che altrimenti potrebbero non riuscire a sostenere le innumerevoli difficoltà post riapertura”.
“Vi invitiamo ad essere nostri portavoce adoperandovi a favorire e accogliere le nostre istanze in ambito politico e istituzionale.
Certi del Vostro supporto vi indichiamo le proposte individuate:
- Azzeramento di tutte le tasse e tributi locali (IMU, TARI, IUC, ICP, TOSAP) dal 12 marzo 2020 al 31 dicembre 2020;
- Snellimento nelle pratiche burocratiche per la concessione di aree pubbliche esterne da adibire alla somministrazione.
- Azzeramento contributi INPS anno in corso;
- Erogazione una tantum a fondo perduto di un contributo proporzionato al fatturato 2019 (sull’esempio della Germania);
- Misure a sostegno del credito concesso dal sistema finanziario locale (banche, confidi e fondazioni bancarie) sull’esempio della Regione Piemonte;
- Ammortizzatori sociali per i dipendenti: Cig al 70% fino al 31 dicembre 2020 per forza lavoro non necessaria alla riapertura dell’attività con l’obiettivo di salvaguardare l’occupazione”.