Senza sfiducia e senza maggioranza, l’amministrazione naviga a vista

SULMONA – Con sette voti a sei la maggioranza va sotto in consiglio comunale nella votazione della sfiducia al sindaco, che necessita però della maggioranza assoluta e cioè di nove voti per avviare lo scioglimento del consiglio comunale.
In una seduta molto accesa, con tanto di sospensione per riportare la calma dopo il siparietto tra Annamaria Casini e Elisabetta Bianchi, si zoppica per diverse ore tra un’accusa e un’offesa in un gran caos. Con la sola certezza di una maggioranza molto instabile, con Bruno Di Masci che vita con la minoranza la sfiducia, sapendo di fare un voto di facciata e non di efficacia (o meglio per lavarsi ancora la faccia dopo aver aperto la crisi e poi averla chiusa indicando anche due assessori).

Pesano, poi, le assenze in aula di Angelo Amori e Antonio Di Rienzo, mentre Luigi Santilli si dimette da capogruppo di Sulmona al centro.
Intanto, si va avanti, ci si trascina fino al prossimo giro di boa.

Condividi questo articolo