Disco verde dell’Europa alla centrale e al metanodotto Snam

SULMONA – Il Parlamento Europeo ha approvato nei giorni scorsi la nuova lista delle infrastrutture energetiche finanziabili dall’UE comprendente 32 progetti che riguardano il gas. Tra questi progetti è ricompreso il metanodotto  Sulmona- Foligno e la centrale di compressione  Snam di Sulmona. Per l’Italia ci sono anche il TAP, l’Eastmed (da  Cipro al Salento),  il gasdotto che collegherà Malta a Gela e quello Ungheria – Italia via Slovenia. Il provvedimento è stato approvato con 443 voti favorevoli, 169contrari e 36 astenuti. Hanno votato contro i Verdi e il M5S, mentre il PD ha votato a favore.
Protesta il coordinamento No hub del gas.

Questo voto  svela l’ipocrisia del programma “Green Deal”annunciato con enfasi dalla nuova Commissione Europeapresieduta da Ursula von der Leyen secondo cui verranno spesi 1000 miliardi di euro  per la riconversione ecologica dell’economia  al fine di azzerare le emissioni da fonti fossili entro il 2050 – spiegano gli ambientalisti – con il voto del 12 febbraio, si è deciso di finanziare progetti relativi al gas per 29 mld di euro. Nell’ambito del programma di finanziamento dell’UE, ogni progetto potrebbe essere coperto fino al 50% dai contribuenti europei. In questo modo una grande quantità di denaro pubblico verrà destinata ad opere costose ed inutili che andranno ad aggravare l’emergenza climatica.
La situazione di sovracapacità delle infrastrutture del gas si riscontra anche nel nostro Paese, dove a fronte di una potenziale capacità di importazione di circa 140 miliardi di metri cubi annui (metanodotti dall’estero più rigassificatori) il consumo interno non supera i 75 miliardi di metri cubi.

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