SULMONA – Una giunta politica da valutare nei temi programmatici e nelle urgenze da portare avanti. Bruno Di Masci, il consigliere che aveva aperto la crisi a palazzo si mostra ora possibilista nel proseguire un percorso con la Casini, non essendo riuscito a trovare tutte le firme per mandarla a casa. Perciò, se da un lato ne rinnova la richiesta di dimissioni, dall’altro apre ad una giunta politica.
L’ennesimo cambio di equilibri è stato comunicato stamattina in conferenza stampa da Di Masci, che ha parlato per più di un’ora, e dai consiglieri Antonio Di Rienzo e Claudia Fauci. I tre hanno fatto sapere di aver sporto querela contro il segretario provinciale del Pd Piacente che avrebbe comunicato la loro espulsione solo alla stampa. Da qui la querela a mezzo stampa, già presentata anche dall’ex consigliere Fabio Ranalli.
“Lo statuto del Pd prevede la possibilità di ricorrere in giudizio contro le decisioni dei vertici – ha tuonato Di Masci – ma noi non siamo stati nemmeno avvertiti di un procedimento in atto. Non solo: nel 2019 non avevano nemmeno rinnovato la tessera e avevano ricevuto il mandato del direttivo del Pd a formare la giunta tecnica”, ha detto con verbale alla mano.
Un esecutivo a termine, di cui Di Masci ha rivendicato la scadenza.
“Lei deve prenderne atto o vedere se ci sono le condizioni per proporre un governo politico – ha detto – Ma la minoranza si deve rendere conto che la cosa da fare è sciogliere il consiglio perché non è più rispondente ai desiderata dell’elettorato”.
Più possibilista Di Rienzo: “Sediamoci a tavolino e discutiamo” ha sottolineato “Il sindaco deve rinnovare la parte programmatica e L’organigramma della giunta. È un percorso che va fatto in chiarezza e non imposto in consiglio comunale ”.
Accuse anche al neo segretario del Pd, per le offese alla Casini che nel 2016 aveva contribuito a far eleggere.