SULMONA – Nella giornata odierna ho depositato l’ennesima interrogazione riguardante lo sciagurato progetto della costruzione della centrale Snam in località Case Pente annessa che ha il compito di spingere il gas proveniente da Massafra (TA) fino a Minerbio (BO).
La mia posizione, contraria all’intera opera, è nota, concorde a tutte le istituzioni locali che valutano il progetto utile soltanto ad incrementare su tutto il territorio italiano una rete già più che sufficiente alla distribuzione del gas metano per il fabbisogno necessario e, soprattutto, nella considerazione di un immediato futuro in cui l’abbandono dell’energia proveniente da fonti fossili dovrà essere la priorità assoluta di tutti i Governi mondiali, se davvero vogliamo lasciare un Pianeta vivibile ai nostri figli ed invertire il trend evolutivo dei disastri dovuti ad eventi climatici di portata abnorme ed eccezionale.
In questa interrogazione ho ritenuto doveroso far notare al Ministro dell’Interno, chiedendogli un suo parere nel merito, l’episodio dello scorso dicembre riguardante l’intervento del XIV Reparto Mobile della polizia di Senigallia nella suddetta località Case Pente, volto a dissuadere i manifestanti e a vigilare sull’atto simbolico di piantumazione di alcuni alberi da frutta nel sito dove è prevista la costruzione della centrale.
La Manifestazione, annunciata alle forze dell’ordine dagli stessi organizzatori ed attivisti noti per essere assolutamente pacifici, era volta esclusivamente a sensibilizzare la popolazione sulla vocazione naturalistica dell’area interessata, direttamente a ridosso dei confini del Parco Nazionale della Maiella e inadatta all’introduzione di una Centrale di Spinta, dato il suo indice di Sismicità tra i più alti dell’intero territorio italiano.
A mio avviso utilizzare un “cannone per combattere una farfalla”, è un’inutile spesa di denaro pubblico nonché un pericoloso incentivo a stati di allarmismo e tensione.
Gabriella Di Girolamo, senatrice M5S