SULMONA – “All’attacco terroristico abbiamo reagito con i nostri valori di democrazia e di libertà, e l’Italia, quando è coeso in questi valori, è un paese sempre forte”. Lo ha detto il ministro degli Affari europei Vincenzo Amendola durante la cerimonia della posa della prima pietra in memoria di Fabrizia Di Lorenzo. La ragazza sulmonese rimasta tra le vittime dell’attentato di Berlino del 19 dicembre del 2016, in cui morirono altre 11 persone, mentre 60 rimasero ferite.
“Non deve diventare un sacrario – ha raccomandato il padre di Fabrizia, Gaetano Di Lorenzo – ma deve essere un segno di pace e libertà per tutti quei giovani studenti che passeranno in questa area”.
Oltre al ministro, sono intervenuti – tra gli altri – la senatrice Gabriella Di Girolamo, il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri, i consiglieri regionali Antonietta La Porta e Giovanni Legnini, il sindaco Annamaria Casini, la dirigente scolastica Caterina Fantauzzi e il vescovo della Diocesi di Sulmona – Valva Michele Fusco.
La mattinata è cominciata con il premio intitolato a Fabrizia, che ha visto la partecipazione di 32 studenti provenienti da diversi istituti superiori abruzzesi. Il tema assegnato ai concorrenti riguardava l’importanza di sentirsi parte della Comunità europea, coi valori della coesione e dell’integrazione.
Si è aggiudicato il primo premio il pratolano Alessio Giuffrida del Liceo scientifico “Enrico Fermi”, altre borse di studio sono andate a Elisa Di Lello, Roberta Russi, Irene Rosi, Chiara Romanelli, Valerio Tritapepe, Flavia Liberatore, Rita Santucci e Leonardo Cannella.
Alla fine, all’esterno del Vico, è stata posizionata la prima pietra, insieme ad una riproduzione in piccolo di quello che sarà la scultura di tre metri pronta nel prossimo aprile. L’opera, che raffigura due mani intrecciate che sorreggono un globo, è stata realizzata dallo scultore molisano Alessandro Caetani.