Trasporti: Civiltà Italiana torna sugli errori di fusione della TUA

ABRUZZO – Il movimento politico Civiltà Italiana prende spunto dall’ultima esternazione del Gruppo Pd Abruzzo nella persona del capogruppo Silvio Paolucci per tornare a parlare della TUA e della situazione dei trasporti in Abruzzo.

“Oggi sembra che nessuno sia responsabile del disastro degli effetti della fusione ARPA, Sangritana e GTM.” Si legge in una nota di Ido Di Natale responsabile dell’osservatorio trasporti del Movimento che manifestò, sin dall’inizio, contrarietà sulla fusione delle tre aziende. “Civiltà Italiana nel maggio 2015 aveva inviato alla Regione Abruzzo, giunta D’Alfonso, una formale opposizione alla fusione che avrebbe dato vita alla TUA. Civiltà Italiana aveva fatto una dura critica al così detto Piano strategico in quanto lo stesso non conteneva alcuna misura ‘strategica’ tale per cui la situazione patrimoniale ed economica della nascente TUA potesse essere diversa da quella delle società oggetto di fusione tra le quali l’ARPA tecnicamente fallita.

Nello specifico avevamo messo in rilievo come l’internalizzazione delle manutenzioni non sarebbe stata possibile se non attraverso la formazione del personale per la quale però non era previsto alcun costo, purtroppo la storia ci ha dato ancora una volta ragione.

Un esempio per tutti, di seguito riportiamo quanto previsto nel Piano strategico per la Marsica, 37 comuni con circa 130.00 abitanti, ‘Marsica: integrazione tra servizi extraurbani e suburbani con quelli urbani gestiti dalla cooperativa SCAV. Le risorse recuperate dalla ristrutturazione dei servizi potranno essere opportunamente utilizzate per il miglioramento dei servizi dell’area’.

Quello che vogliamo sottolineare è che nessuno dei consiglieri dell’allora maggioranza, (che ieri durante la campagna elettorale regionale ed oggi sulla stampa lamentano gli innumerevoli disservizi TUA e la sua disastrosa situazione di bilancio), ha letto il Piano strategico relativo alla fusione della TUA prima e dopo averla approvata. Nel Piano strategico era già scritto che la TUA era una predestinata al fallimento, infatti la semplice somma algebrica delle tre società fuse, senza drastici interventi di risanamento, soprattutto dell’ex ARPA, avrebbe riportato in breve tempo la situazione al punto di partenza. Siamo stati ‘facili profeti’ o come lo slogan di una famosa pubblicità ‘ci piace vincere facile’.

Ovviamente nessun commento ma una domanda, dove erano e cosa facevano i nostri ex Consiglieri regionali e le forze politiche che li sostenevano quando è stata approvata la fusione di TUA e il Piano strategico? Oggi il presidente della TUA chiede l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla situazione economica di TUA, ma l’attuale giunta regionale e lui stesso hanno nominato direttore generale proprio l’autore del ‘Piano strategico’ ed in passato gestore dei bilanci, che ha tanto decantato i recuperi di efficienza e la riduzione dei costi di TUA, tanto da farne un evento lo scorso luglio.

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