Reddito e pensione di cittadinanza, in Centro Abruzzo 909 beneficiari

SULMONA – Sono 909 le persone che in tutto il Centro Abruzzo beneficiano del reddito e della pensione di cittadinanza. Il report arriva da Gabriella Di Girolamo, senatrice sulmonese del Movimento 5 Stelle.

Nella Macroarea del Centro Abruzzo (che ha avuto il 18,2% sul totale regionale), ne sono state accordate in totale 909, ripartite fra VALLE PELIGNA: 577 (63,5%), ALTO SANGRO: 232 (25,5%), VALLE DEL SAGITTARIO 45 (4,9%) e VALLE SUBEQUANA 55 (6,1%).

A Sulmona ne hanno beneficiato 292 persone, a Pratola Peligna 137, a Scanno 14, a Castel di Sangro 123.

In tutto l’Abruzzo sono 19.429. Nella provincia dell’Aquila sono già 4.984 le domande accolte di Reddito di cittadinanza e Pensioni di Cittadinanza.

“Numeri confortanti – commenta Di Girolamo – Ma occorre andare oltre per vedere uno spaccato sociale che può tornare ad usufruire di somme più che mai necessarie a condurre il quotidiano,

Nella Marsica ben 2.837 cittadini ne sono stati beneficiati (56,9%) del dato regionale). Ad Avezzano, ad esempio, 960, mentre nel restante territorio dell’Aquilano, che ha ottenuto il 24,9% del totale regionale, sono state accolte 1.238 domande, di cui 908 nel solo capoluogo.

Poiché, al di là dei freddi numeri, non dobbiamo dimenticarlo, le cifre sono persone, famiglie, che hanno riacquistato la dignità sociale. Individui e nuclei familiari, ridotti in povertà da annose politiche sorde al lento e inesorabile declino economico degli italiani e dei nostri abruzzesi, sofferenti inascoltati, silenziosi. Finché il Governo del Cambiamento non ha dato loro attenzione e, con una manovra mai effettuata prima, ha messo a disposizione somme di denaro per tornare a vivere, anche potendo acquistare piccole cose ma sufficienti ad elevare una condizione non solo economica ma anche di dignità nel sociale, soprattutto con maggiore libertà e speranza nel futuro. Tante persone che con estrema sofferenza hanno vissuto l’emarginazione e oggi con rinnovata dignità tornano al sorriso, alla vita vissuta con meno preoccupazione e angoscia.

In un contesto di continuo spopolamento, le nostre terre hanno riservato a chi è restato un cammino durissimo, un quotidiano intollerabile. Oggi abbiamo dato loro un po’ di ossigeno e più fiducia nello stato che non li abbandona”.

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