Cogesa, Margiotta: per l’economia circolare servono iter più veloci

SULMONA – Cogesa si appresta a concretizzare nel breve periodo il processo dell’end of waste, ovvero del totale recupero dei rifiuti che diventano nuovi materiali riutilizzabili. È questo il modello Cogesa a cui si guarda con interesse e che candida il Centro Abruzzo a polo sperimentale della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare.

Per questo, da lunedì ad oggi Cogesa ha ospitato una delegazione di 25 persone del Ministero dell’Ambiente della Romania, capeggiata dal Direttore generale del Dipartimento gestione Rifiuti Cosmin Teodoru, che è venuta a vedere gli impianti e a studiare i processi di recupero dei materiali. Il tutto per importare “il modello Cogesa” in Romania. 

Il 22 luglio si è tenuta l’accoglienza in azienda alle 11 e la visita agli impianti nel pomeriggio. Mentre ieri c’è stato l’incontro pubblico alla presenza di Soci e amministratori. Sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, in qualità di presidente del Controllo analogo, l’assessore regionale ai Rifiuti Nicola Campitelli su economia circolare e recupero di materia, Francesco Chiavaroli, direttore generale Arta Abruzzo sui sistemi di controllo, Cosmin Teodoru, direttore generale Dipartimento gestione rifiuti del Ministero dell’Ambiente della Romania, con le conclusioni sul modello internazionale di Cogesa SpA affidate all’amministratore unico Vincenzo Margiotta

“La proprietà degli impianti, come caso unico in regione, fa di Cogesa una società solida e in grado di offrire servizi di qualità ai Soci con tariffe molto più basse rispetto alla media nazionale – interviene Margiotta – occorrono, però, le necessarie autorizzazioni in tempi brevi e lo snellimento delle procedure, altrimenti l’economia circolare diventa irrealizzabile. In questo senso Cogesa si appresta a concretizzare nel breve periodo il processo dell’end of waste, ovvero del totale recupero dei rifiuti che diventano nuovi materiali riutilizzabili. Il cerchio si chiuderà con l’avvio dell’impianto di trattamento dell’organico da cui ricavare compost e biometano, con la realizzazione a Sulmona del primo polo industriale italiano in grado di riciclare cellulosa, plastica e materiale super assorbente da pannolini e pannoloni (sul modello dello stabilimento sperimentale Fater a Contarina, in provincia di Treviso) e con la produzione di materiale da cui ricavare energia dai rifiuti indifferenziati.

Questo rapporto avviato con la Romania rappresenta per noi un’importante opportunità per il nostro territorio favorendo lo scambio di esperienze e professionalità e l’eventuale sviluppo di rapporti istituzionali e industriali con un Paese Europeo. Per questo siamo sin da ora disponibili a ricambiare la visita ricevuta. Siamo orgogliosi del fatto che il modello Cogesa diventi un caso di studio per gli altri Paesi e siamo pronti per questo alle nuove sfide che ci attendono”. 

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