SULMONA – “Fare di tutto tranne la soppressione”. Questo l’appello di Antonio Di Santo, presidente della comunità del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, organo intermedio dell’Ente che concilia le esigenze territoriali con quelle di conservazione, lanciato a margine della presentazione della Festa nazionale dei borghi autentici d’Italia, rispondendo a una domanda in merito alla sorte dell’orso M49 in Trentino.
“La gestione degli orsi – dice Di Santo – è da trattare con delicatezza anche per non danneggiare la parte più importante che è la conservazione dell’orso. Anche per l’orso bruno del Trentino, come per l’orso bruno marsicano presente nel Parco d’Abruzzo, c’è un protocollo di protezione per la gestione del rapporto tra territorio e conservazione, tra grandi carnivori, in questo caso l’orso, e la popolazione”. “Un messaggio importante è non sopprimere l’animale”, prosegue Di Santo, sottolineando l’importanza degli incontri con la popolazione locale.