Snam: Un’Altra Bugnara con i Comuni peligni per ricorso Consiglio di Stato

BUGNARA – Alla luce dell’incontro che si terrà nella giornata odierna presso l’aula consiliare del Comune di Sulmona tra le varie istituzioni del territorio per l’approfondimento legale della questione Snam, la nostra Associazione auspica nella prosecuzione della lunga battaglia contro la realizzazione della centrale di compressione e del nuovo gasdotto tramite ricorso al Consiglio di Stato da parte dei Comuni del comprensorio ed in particolar modo della Regione Abruzzo.

Entrambe le opere, a nostro parere, oltre a raffigurare un danno per l’ambiente che ci circonda, per la deturpazione e conseguente svalutazione di un territorio verde che da sempre ci contraddistingue, rappresenta un rischio per la salute dei cittadini in termini di qualità dell’aria, nonché motivo di apprensione in virtù del loro posizionamento in zone ad alta pericolosità sismica (Zona 1).

La nostra Associazione, da sempre attenta alle tematiche ambientali e già presente, tramite la sua adesione, alla grande manifestazione dello scorso anno “No Hub del Gas” spera, come già avvenuto in altri territori seppur per impianti differenti da ubicarsi in luoghi con una minaccia sismica tra l’altro molto meno elevata,  (vedasi sentenza Tar, sezione terza, dell’11/06/2019 che ha accolto il ricorso presentato dal Comune di San Benedetto del Tronto – Zona sismica 3 – contro la realizzazione di una centrale di stoccaggio nella sua area bocciando i vari provvedimenti ministeriali autorizzativi) che la configurazione geologica del suolo sia oggetto di più approfondite analisi e sia considerata come un elemento determinante ai fini dell’eventualità, o meno, di realizzare progetti del genere.

Una decisione sfavorevole nei confronti del territorio avrebbe ricadute negative, se non fatali, per l’economia del centro Abruzzo, che di recente sta facendo passi in avanti nella proposta di un turismo ecosostenibile, responsabile, innovativo e di qualità.

Per tali ragioni, auspichiamo una maggior presa di coscienza ed uno “scatto d’orgoglio” di tutti i rappresentanti locali al Parlamento, in Regione, nonché delle associazioni di categoria, affinché non prevalga un sentimento di rassegnazione, o ancor peggio di mero calcolo politico, in questa fase decisiva per il futuro della Valle Peligna e del Sagittario.

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