CORFINIO – Se quella a cui si assiste è l’Assemblea dei Soci “n. 100”, significa che è trascorso un secolo tondo tondo dalla fondazione della Banca del Credito Cooperativo di Pratola Peligna, ma il significato più importante è che la stessa non può essere la “solita” riunione amministrativa. Primo indizio, per intuire che arrivare a celebrare una distanza temporale così elevata ha in sé un contenuto tanto evidente quanto recondito: si è sopravvissuti ad un secolo di storia, lasso cronologico in cui l’economia ha affrontato vere e proprie guerre, come gli uomini.
Quella di stamattina presso la Multisala Igioland di Corfinio, è stata l’occasione in cui relazionare i Soci sul Bilancio di Esercizio 2018, da cui è emerso un utile da più di 2M€, cosa rara stare così tanto sopra la linea rossa, ma in termini pratici è il secondo indizio per capire che la redditività dell’Istituto viaggia su livelli stabili. Non è mai un dato scontato, anche per la sicurezza delle orecchie di chi ha meno a che fare con le cose della finanza: e sono le famiglie, i lavoratori che attraverso la banca vivono il loro quotidiano.
Le relazioni di Presidente e Direttore generale hanno poi chiarito altri passaggi. La Presidente Maria Assunta Rossi, si è riallacciata a questo sentore di fondo parlando appunto dei “Soci”, che ha ringraziato intanto, perché al di là della loro condizione sociale o finanziaria, hanno avuto fede nell’Istituto, che dal canto suo non è mai venuto meno nell’erogazione di risorse per la crescita della comunità. Una banca centenaria sì, è vero ha dovuto constatare la Presidente, ma comunque “giovane e dinamica”. L’adesione all’Iccrea è stata ricordata come scelta di fondamentale importanza, poiché salva il ruolo di “indipendenza” della banca stessa. Come anche l’ultima apertura della filiale di Chieti, evento storico per un istituto centrale che ha sede nell’entroterra e tutela contemporaneamente un investimento sempre più ampio sul territorio. E ancora la prossima apertura di Francavilla, che l’investimento lo espande fino alla meta, la costa, il mare come punto di arrivo sul breve periodo a sancire un record di 11 sportelli attivi. Insomma “i fondatori“, quelli che cento anni fa hanno dato il “la” a tutto questo, sarebbero oggi davvero contenti, del resto bastava guardare le facce di figli e nipoti seduti in platea.
Si è riusciti da allora, nel tempo – ha detto ancora la Presidente – a risollevare le sorti devastate di un territorio post bellico, fino alla crescita economica graduale dei giorni nostri. E, crisi epocali della modernità permettendo, a raggiungere gli scopi numerici di una chiara risalita. Il “passato” per la Bcc di Pratola è quindi uno stimolo, ed è “vivo”, tanto quanto assume il significato di uno stimolo per “l’oggi”. Un oggi rappresentato dall’attenzione agli imprenditori, alla cultura, alle fasce deboli della società, alle risorse umane locali, ma soprattutto ai giovani: non potrebbe essere diversamente. Come quelli che la Bcc ha aiutato a rimanere nella nostra zona attraverso gli strumenti di ‘Invitalia’ e ‘Resto al Sud’ per consentirgli – ha concluso la Presidente – di mantenere il proprio progetto di vita qui, nel luogo natio.
La parola del Direttore generale Silvio Lancione, la parola presa nell’intervento, è stata particolarmente attenta alla comunicazione, alla trasmissibilità, alla traducibilità dei numeri in forma parlata. Inutile infatti snocciolare cifre, per chi ha il compito difficile dell’analisi tecnica, se poi non si capiscono “i fatti“, chiaramente. Pertanto dopo il ringraziamento, anche qui, per l’ampia presenza dei Soci, si è passati ai numeri: ops!, alla loro traduzione. E il Bilancio andava spiegato passo passo, anche perché sintesi di quanto detto dalla Presidente. Il documento ne è la trasposizione. Nelle pagine iniziali, evidenziati subito dal Dg i due passaggi fondamentali: i 100 anni, e l’adesione all’Iccrea (un pilastro). Ma poi anche che, quella che si definisce “la Banca del Territorio”, non può non cercare sempre nel suo percorso il proprio punto di partenza tradizionale: il territorio peligno, il suo, andando così incontro ai bisogni specifici dell’area, agli azionisti e alle famiglie che lì risiedono. Un fenomeno di cui si coglie l’estensione da questi dati: dai 70mila abitanti raggiunti nel 2015, si punta ai 250mila nel 2019. Pertanto il prossimo anno la struttura che supporterà la clientela e gli azionisti, sarà rappresentata da una Banca ancora più grande. Perché questo è un lavoro di gruppo, “grazie anche ai dipendenti che, con abnegazione – ha sottolineato il Dg – ci consentono questi risultati”. La stabilizzazione degli utili, di riflesso, è anche un modo per rafforzare il patrimonio. Ancora numeri e tecnica infine dal Direttore Lancione, ma con la traduzione simultanea a sostenere che nella quotidianità della banca le cifre sono state trasformate in azioni: azioni concrete. Unico modo possibile per continuare a creare “valore”. Lancione non ha scordato, ricordandolo, che “la forza” viene dalla “collettività” che, unica, vuole continuare ad avere questa banca.