Cogesa, i sindaci non si presentano: Margiotta resta amministratore unico

SULMONA – Sonora bocciatura alla proposta di 7 sindaci di tornare ad una governance a tre in Cogesa. Oggi ben due assemblee, una dietro l’altra, sono state annullate dalla mancanza del numero legale. 

Nella prima si sono presentati appena sei sindaci, col presidente del controllo analogo Stefano Mariani, delegato del Comune di Sulmona, che ha aperto e chiuso la seduta nello stesso momento tra le proteste dei cinque amministratori nella sede di Sviluppo Italia. “La democrazia ci dà facoltà di parola”, hanno detto senza fare i conti con la stessa democrazia che li ha condannati anche alla seconda seduta annullata. Conti che non sono riusciti a fare sia prima della richiesta di convocazione che dopo, con una forsennata ricerca di colleghi tra telefonate, riunioni improvvisate tra la prima e la seconda convocazione e conferenze stampa per sfogare la rabbia di aver avuto consapevolezza, questa una volta, che 14 sindaci su 64 e 496 quote su 1.200 non fanno la maggioranza. 

“Ci è stato negato il confronto”, hanno detto i sindaci in minoranza, mentre l’amministratore unico di Cogesa SpA Vincenzo Margiotta cercava di ricordare loro l’imminenza della scadenza dei contratti a 20 dipendenti e la necessità che tutti i Comuni deliberino per la loro stabilizzazione. Una preoccupazione meno importante della lotta ingaggiata contro Margiotta dagli 11 sindaci che vorrebbero il ritorno ad un anacronistico cda: Mario Ciampaglione (sindaco Cansano), Mario Di Braccio ( sindaco Gagliano Aterno), Fabio Camilli (sindaco Acciano), Pietro Salutari (sindaco Castelvecchio Subequo), Fernando Fabrizio ( sindaco Castel Di Ieri), Massimo Colangelo (sindaco Corfinio), Guido Angelilli (sindaco Pacentro), Giovanni Di Mascio (sindaco Campo di Giove), Carmine Presutti (sindaco Vittorito), Marco Moca (sindaco Raiano) e Antonella Di Nino (sindaco Pratola Peligna).

Un segnale forte quello della maggioranza dei sindaci inviato ai colleghi di minoranza oggi: l’ordine del giorno sul Cda non vale nemmeno il viaggio fino a Sulmona. 

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