Allarme usura in città, in manette la preside scolastica e l’agente assicurativo [video]

SULMONA – Due insospettabili signore, una addirittura all’epoca dei fatti dirigente del circolo Serafini – Di Stefano, e l’altra broker assicurativo. Sono finite in manette entrambe con la pesante accusa di usura in concorso Elvira Tonti, 65 anni preside di centinaia di bambini fino al 31 agosto scorso, e Katia Valeri, agente assicurativo di 54 anni. Le due sono state arrestate in regime di domiciliari stamattina dagli agenti del commissariato sulmonese, coordinati dal vice questore Francesca La Chioma e dall’ispettore capo Daniele L’Erario, che hanno seguito il caso, coordinato al sostituto procuratore Stefano Iafolla. I tre stamattina hanno tenuto una conferenza stampa sulla storia delle due donne, che si intreccia con la vicenda della brutale aggressione all’autolavaggio del 19 settembre scorso, quando la titolare di origini romene venne picchiata da un’altra donna. Per quella vicenda sono finite in manette quattro persone, tutte di origini rom. La vittima, proprio per riuscire a pagare il debito contratto con la famiglia di rom, aveva chiesto aiuto ad una cliente del suo autolavaggio, la Valeri, che a sua volta le aveva presentato la Tonti. Le due si sono offerte di prestarle subito in contanti 2mila euro, trattenendole subito metà degli interessi mensili calcolati in 400 e consegnandole 1.800 euro. La vittima aveva dato a garanzia anche un assegno da 2.400 euro. Da lì sono cominciati i versamenti che sono andati avanti da dicembre 2014 a marzo 2018 per un totale di 6mila euro, con la minaccia costante di andare ad incassare il titolo di credito e aumentare i guai economici della vittima.

“L’insospettabilità delle due arrestate – ha detto Iafolla alla stampa – testimonia un fenomeno piuttosto radicato nel territorio e che non viene praticato solo dai soliti noti.  Abbiamo addirittura riscontrato, sentendo più volte la vittima, che aveva più paura di denunciare le due sulmonesi che la famiglia di rom. Non solo, le indagini sono ancora in corso perché abbiamo ragione di credere che la cosa non si esaurisca così”.

Da qui l’allarme usura in un territorio in crisi, dove l’ultima inchiesta in tal senso fa riferimento a più di 20 indagati e trenta episodi distinti. 

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