Punto nascita e ospedale di primo livello, il territorio fatica a fare quadrato anche sulle richieste scontate

SULMONA – Una deroga ad hoc per il nuovo ospedale sulmonese a breve pronto che dovrà contenere il punto nascita, anche grazie al recupero del primo livello. Ricalca la delibera del consiglio comunale del 10 agosto scorso, il documento approvato oggi alla fine della lunga seduta straordinaria dell’assise contro la chiusura della maternità sulmonese, aperta a sindaci, sindacati e senatrice Gabriella Di Girolamo. E proprio la parlamentare 5 Stelle è stata citata espressamente nella delibera quale rappresentante politica eletta dal territorio che “dovrà attivare tutte le iniziative utili a livello nazionale per salvare il reparto e modificare la classificazione dell’ospedale presso la maggioranza di governo”.

Nel suo intervento, però, la senatrice, che ha individuato la Regione come unico interlocutore per la questione, si è attirata le critiche del consigliere di maggioranza Andrea Ramunno, che l’ha richiamata al suo ruolo e alle sue responsabilità.

Ancora una volta, però, il territorio ha fatto fatica a parlare all’unisono, anzi i sindaci si sono divisi nuovamente, con l’intervento più di peso dei sindaci di Sulmona Annamaria Casini e Pratola Antonella Di Nino, che hanno fatto leva sulle caratteristiche orografiche del territorio, e quello fuori contesto del sindaco di Pacentro, Guido Angelilli, che ha detto di non aver messo la fascia tricolore perché il territorio non si può chiamare a raccolta solo per fare numero. Nel dubbio, il consigliere di minoranza Mauro Tirabassi, ricordando l’occupazione dell’aula consiliare di tre anni fa, ha lanciato di fare lo stesso in Regione. È stata data parola anche al neonato comitato Jamm’ mo, che si è messo a disposizione per la battaglia. Prima ancora Berta Gambina, ostetrica del punto nascita sulmonese, che ha letto un documento delle sigle sindacali in cui si chiedono nuove dotazioni organiche e tecniche.

 

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