Riscoperta con fuori programma la statua di Ovidio e inaugurata la lapide per Tresca

SULMONA – Il telo rosso che non vuole scendere e un addetto del servizio d’ordine che si arrampica sul basamento della statua per farlo scivolare. Proprio come accadde nel 1925, quando la statua di Ovidio venne inaugurata, anche oggi nella cerimonia di fine restauro, un piccolo intoppo ha tenuto tutto col fiato sospeso. 

Poi la statua in bronzo viene scoperta, restaurata più lucida e splendente che mai, tra un lungo applauso e il discorso del sindaco di Sulmona Annamaria Casini, che trae spunto dalla cerimonia per invocare unita e rinascita. 

In collegamento video, l’intervento del sindaco della città canadese di Vaughan, Maurizio Bevilacqua, originario di Sulmona, per salutare la città a nome suo e dei suoi genitori, Azeglio e Filomena, che hanno sostenuto l’onere finanziario di circa 10.792 euro per le operazioni di restauro della statua di Ovidio. A raccontare la storia della statua, realizzata da Ettore Ferrari e inaugurata nel 1925, ci ha pensato il professor Raffaele Giannantonio, docente dell’Università “D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Il restauro era iniziato a fine agosto, nell’ambito dei festeggiamenti per il bimillenario ovidiano che termineranno a dicembre. 

Sempre oggi pomeriggio nel 75esimo anniversario dalla morte dell’avvocato, giornalista e difensore dei lavoratori e delle classi più deboli, Sulmona ha omaggiato Carlo Tresca con una lapide che è stata posta nella sua casa natale in via San Cosimo, dietro la centralissima piazza XX Settembre. Sette associazioni (Il Centro studi e ricerche “Tresca”, il collettivo AltreMenti, l’Università Sulmonese della Libera Età, l’Archeoclub Sulmona, l’associazione culturale “Clemente De Caesaris”, il collettivo Studentesco Sulmona e l’associazione culturale Panfilo Serafini) si sono autotassate per realizzarla. 

Ecco l’epigrafe: “A Carlo Tresca, anarchico sindacalista esule negli Usa che propugnò la rivoluzione degli schiavi contro gli schiavisti della civiltà contro l’oscurantismo”. 

 

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