Importanti resti archeologici scoperti a Corfinio

CORFINIO – Le origini dell’antica Corfinio, Valva, capitale italica, prendono forma negli scavi a ridosso della cattedrale di San Pelino a cura dell’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara in collaborazione con la Sovrintendenza. Qui, con grande sorpresa degli studiosi e dei circa 30 studenti coinvolti,  è stato rinvenuto emerso quasi intatto un cantiere edile, che fu attivo per quasi 100 anni, dal periodo tardo antico al 1075. Si tratta del cantiere per la realizzazione del “Palazzum” voluto dal vescovo Trasmondo per realizzare la sua residenza e quella del gastaldo longobardo.

Trasmondo, quindi, smontò e asportò l’intera costruzione e ora, nello scavo archeologico, sono visibili le tracce di lavorazione di pietra e metallo, due fornaci per la realizzazione delle campane che furono realizzate in loco e la calce del cantiere, proveniente dal Morrone. “Il nostro lavoro è quello non solo di riportare alla luce testimonianze di un’età remota – fanno sapere dall’Università – ma soprattutto è quello di conservare la memoria di un tempo e riscoprire le radici di un territorio, la sua storia, dando un profondo senso di appartenenza a chi vive in questo territorio e dando incentivo al turismo culturale, come risorsa per questa stessa parte del territorio abruzzese”. A guidare gli scavi ci sono i docenti professoressa Maria Carla Somma e professor Vasco La Salvia. Al progetto collaborano anche le docenti Sonia Antonelli di Archeologia Cristiana e medievale, Oliva Menozzi e Sara Santoro, la geologa Lucia Marinangeli e Manuela Ceccaroni della Sovrintendenza.

Ora l’intento è quello di creare un parco archeologico in grado di valorizzare la scoperta unica nel territorio, dove ammirare suppellettili, anfore e i resti quasi intatti di una pittura murale risalenti a più di mille anni fa. 

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