SULMONA – I tempi sono già stretti e l’intenzione del nuovo governo è quella di non concedere proroghe. Insomma rischia di finire prima di essere entrato il vivo l’iter del bimillenario ovidiano, che con una legge dell’anno scorso aveva ottenuto 700mila euro di finanziamenti. Non una somma così cospicua, come quelle date ad iniziative anche minori, ma sempre meglio di niente per commemorare la morte di Ovidio a distanza di duemila anni.
Ma stamattina nell’incontro-conferenza convocato dalla Dmc Terre d’Amore è arrivata la doccia fredda: la senatrice sulmonese cinque Stelle Gabriella Di Girolamo, sentendosi chiamato in causa ha a sua volta chiesto aiuto al sottosegretario alla Cultura Gianluca Vacca del suo stesso partito. Proprio lui, però, ha ammesso di non credere nelle proroghe di eventi così importanti e per sottrarsi dalle critiche tiche che si stavano sollevando dalla platea ha accettato la richiesta di incontro per mercoledì prossimo con la Dmc. Il Consorzio di imprenditori e ristoratori, dal canto suo, con Fabio Pingue e il direttore Ucci, ha ricordato l’importanza di non perdere i fondi e la necessità di convocare il comitato organizzatore per far arrivare i fondi. Dal canto loro le ex colleghe Paola Pelino, già senatrice di Forza Italia, e l’onorevole Stefania Pezzopane del Pd, dopo aver rivendicato il lavoro fatto per arrivare alla legge, hanno ricordato che le celebrazioni potrebbero essere inserite nel decreto mille proroghe e slittare al 2019. Proprio quello che il nuovo governo sembra intenzionato a non fare. Ora, dopo l’incontro con Vacca si potrà avere un quadro più chiaro. Critiche, intanto, sono arrivate dal presidente della Provincia Angelo Caruso, dal presidente del consiglio comunale di Sulmona Katia Di Marzio e dalle associazioni di categoria con Claudio Mariotti (Ascom) e Pietro Leonarduzzi (Confesercenti).
Proprio come si presenta ora la statua di Ovidio, rischiano di trasformarsi in un “bel pacco” i fondi del bimillenario.