SULMONA – Esce dal carcere per restare ai domiciliari Serafino Di Lorenzo, il 39enne sulmonese accusato di essere stato uno dei due fautori dell’aggressione ai migranti nell’ex centro di accoglienza di corso Ovidio, nel giugno scorso. Il tribunale del riesame ha accolto il ricorso presentato dal suo avvocato Alberto Paolini, mentre resta dentro Nicola Spagnoletti, che avrebbe compiuto il raid punitivo culminato con una coltellata ai danni di un migrante.
Il giudice ha ritenuto troppo afflittiva la misura cautelare in carcere, disposta dal Gip del Tribunale di Sulmona Marco Billi su richiesta del Pm Stefano Iafolla e confermata dal collega Daniele Sodani, disponendo gli arresti domiciliari con il dispositivo che persone imputate agli arresti domiciliari o in libertà vigilata devono indossare, il braccialetto elettronico. Il prossimo 6 settembre intanto, alle ore 11, è stato fissato l’incidente probatorio richiesto dall’avvocato Alberto Paolini, accolto dal Tribunale di Sulmona, con l’incarico già affidato al medico legale Ildo Polidoro. Paolini e Simona Fusco, il legale che difende Spagnoletti, chiedono che venga accertato se il colpo inferto al giovane gambiano, rimasto ferito dopo l’aggressione, poteva uccidere o meno.
I due erano finiti dentro con l’accusa di tentato omicidio con l’aggravante di odio razionale.