SULMONA – Pronta la replica del consigliere regionale Andrea Gerosolimo al durissimo attacco sferratogli sabato pomeriggio a mezzo stampa dal consigliere di Avanti Sulmona, Fabio Pingue. A cinque giorni dalla scadenza delle dimissioni del sindaco Annamaria Casini continuano le accuse sul fronte politico.
“Vorrei ricordare a Pingue che è consigliere comunale di maggioranza grazie ad un accordo proprio con quelli che lui definisce “gerosolimiani” – spiega – e che, solo grazie a questo, vanta due posizioni di rilievo all’interno della amministrazione comunale, il Presidente del Consiglio ed un assessore comunale con deleghe “pesanti”. Pertanto, se ritiene non più attuale e/o “conveniente” l’accordo con i “gerosolimiani”, manifesti almeno un po’ di coerenza rinunciando a quelle posizioni”.
Poi il riferimento alle prossime elezioni regionali, che faranno da spartiacque per la sopravvivenza di questa giunta comunale sulmonese, di nuovo in bilico.
“Si prenda anche la responsabilità di quegli atti amministrativi che addebita a me – aggiunge Gerosolimo – Io non sono consigliere comunale, forse ha dimenticato anche questo, così come non conosco neanche una delibera di quelle da loro adottate. Con lui ed il suo Papà (Franco Pingue, ndr), invece, ho ampiamente condiviso, unitamente ai sindaci, la scelta dell’amministratore di Cogesa. Lui ed il padre, infatti, hanno fortemente voluto Vincenzo Margiotta alla guida della azienda e ciò in virtù degli ottimi rapporti personali che intercorrono con il medesimo”. Se Pingue invita la Casini a mollare Gerosolimo, il consigliere regionale lo invita a stare tranquillo. “Ognuno è artefice del proprio destino e del destino del Comune né è artefice, in parte, Pingue che sembra essere in totale stato confusionale di ruoli e di competenze – aggiunge – Come lui ben sa sono tre mesi che non sento il Sindaco dimissionario quindi non comprendo i suoi timori. Stia sereno Pingue perché non ho assolutamente tempo di pensare a lui in quanto sono fortemente impegnato a costruire, a livello regionale, insieme a tanti amministratori, un movimento che possa restituire dignità ai territori dimenticati dalla politica. Pingue, che ha chiesto di farne parte a condizione che gli fosse stata garantita la candidatura a Sindaco o alla Regione si è poi tirato indietro spinto da quei vecchi marpioni della politica cittadina che, dopo aver dilaniato Sulmona, gli hanno fatto credere di poter essere candidato a “tutto”. Ovviamente lo candideranno alle regionali, perché sarà uno dei pochi disponibili al sacrificio, per poi scaricarlo un secondo dopo”.