Maggioranza ai ferri corti, Pingue e Di Marzio rispediscono accuse al sindaco

SULMONA – Respingono al mittente l’accusa di tradimento i consiglieri di maggioranza Fabio Pingue e Katia Di Marzio, che rilanciano l’ultimatum del sindaco Annamaria Casini, pur confermando la loro appartenenza alla coalizione di governo.

Di seguito la nota dei due di Avanti Sulmona.

“Caro Sindaco, troviamo palese quanto maldestro il tentativo, tuo e di alcuni tuoi sodali, di addossare a noi responsabilità imputabili esclusivamente alla tua sindacatura. Atteggiamento profondamente scorretto questo, che rischia di confortare le accuse di fragilità politica che molti ti attribuiscono. Andiamo con ordine, però, e solo alla fine chi legge tirerà le somme, verificando chi ha tradito cosa.
1.Ti abbiamo chiesto, fin dalla nascita di questa esperienza, di essere garante delle variegate anime che componevano questa coalizione civica. Di tutta risposta in meno di due anni hai portato alle dimissioni il tuo vice sindaco, l’assessore al bilancio, l’assessore alle opere pubbliche, l’assessore alla sanità e scuola e l’assessore all’ambiente e partecipate, un consigliere e fatto passare in minoranza un altro Consigliere (eletto in provincia all’unanimità da questa maggioranza).
Hai cercato capri espiatori a scadenza trimestrale (oggi è arrivato il nostro
turno, evidentemente) condannando sommariamente i presunti dissidenti.
…Chi tradisce cosa?
2. Continui a chiedere patti di adesione privi di qualsivoglia valore giuridico, etico o politico. Sì, Sindaco, lo ribadiamo per l’ennesima volta: noi siamo maggioranza di governo, altrimenti saremmo seduti già sui banchi delle opposizioni. Come detto innumerevoli volte, però, questo non significa aderire supinamente agli imperativi del Sindaco (o di chi per lei), ma confrontarsi, anche criticamente e testardamente alla risoluzione dei numerosi ed indifferibili problemi che attanagliano la nostra comunità. Firmare foglietti non può precludere il diritto ad esprimere la propria posizione. Quello che tu vorresti ottenere, cioè la rinuncia alle nostre prerogative di consiglieri è, non solo impossibile, ma anche illecito e gravemente lesivo della volontà del corpo elettorale. Non esistono steccati di maggioranza o minoranza, esiste una città e le progettualità di sviluppo devono necessariamente trovare larghe intese tra le forze politiche, consiliari, sociali e produttive; unire e non isolarsi questo il nostro stile di essere Consiglieri della Città di Sulmona.
… Chi tradisce cosa?
3. Veniamo all’ultimo Consiglio: le nostre scelte hanno consentito a questa maggioranza di non andare a casa. Se avessimo seguito gli input disarticolati e sconnessi arrivati dalla tua segreteria, gli atti posti al voto sarebbero stati clamorosamente bocciati e ciò avrebbe imposto le tue dimissioni.
… Chi tradisce cosa?
Ci spiace, le pressioni a cui qualcuno ti costringe a sottoporci le rispediamo serenamente al mittente, forti della lealtà del nostro operato.
Essere Sindaco implica il coraggio di assumersi la responsabilità politica delle proprie scelte. Non cercare di agitare le acque e di strumentalizzare il nostro gruppo a questo scopo, noi sappiamo veleggiare, anche in burrasca“.

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