Mamma orsa ritrova la No dei due cuccioli persi

SULMONA – È stato ritrovato uno dei due cuccioli separati dalla mamma orsa inseguita da due persone nei giorni scorsi a Pescasseroli.

Dal 25 di agosto i Guardiaparco e i Tecnici del Servizio Scientifico del Parco sono impegnati, giorno e notte, nel monitoraggio delle zone frequentate dall’orsa che a causa di un inseguimento con un’auto, è stata separata da 2 dei suoi 3 cuccioli proprio nel centro abitato di Pescasseroli, e per favorire il ricongiungimento degli orsetti alla mamma.
“ L’orsa in questione, conosciuta e monitorata da diversi anni dai Tecnici del Parco, non è un’orsa confidente e in questo periodo utilizza, come la maggior parte degli altri orsi, le zone di ramno, quindi non è un’orsa che frequenta abitualmente i paesi – spiegano dal Pnalm – Grazie alla ricerca con i radiocollari, però, abbiamo scoperto che alcuni orsi che vivono in questo territorio, in qualche occasione passano vicino ai paesi anche se noi non li vediamo, quasi sempre in ore notturne. Quindi ci sono orsi che girano intorno ai paesi e nessuno di noi se ne accorge. La sfortuna di questa orsa è stata quella di essere avvistata verso le 2 di notte ed essere stata costretta a fuggire in una direzione poco utile alla prole. Ha superato una recinzione con uno dei suoi 3 cuccioli, gli altri due non sono riusciti a seguire la madre e il resto della storia è stata già raccontata. La sera successiva anche i due cuccioli che erano rimasti insieme, sono stati inseguiti fino al centro di Pescasseroli e, spaventati, si sono divisi.
Se nessuno se ne fosse accorto o l’avesse disturbata e/o inseguita forse non saremmo qui a raccontare nulla, né a fantasticare sui triti e ritriti luoghi comuni della mancanza di risorse in natura. Ancora una volta, invece, è l’incapacità dell’uomo a fare un passo indietro a spingere alcuni orsi verso situazioni critiche. Tutto ciò, vi garantiamo, nonostante le informazioni e la divulgazione delle buone pratiche da adottare in presenza di orsi dentro ai paesi, avviene più spesso di quanto si possa immaginare”.

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