Litigante va in pensione a marzo e aspetta i circa 450mila euro di arretrati

SULMONA – Finirà l’era Litigante dal primo marzo prossimo, quando il comandante della polizia municipale del Comune di Sulmona andrà in pensione. Dopo 44 anni di servizio, Antonio Litigante andrà in pensione, dopo il consiglio comunale del 20 marzo scorso, in cui le opposizioni presentarono un’interrogazione sul fatto che secondo loro sarebbe dovuto andare in pensione ad aprile scorso.

“Secondo alcuni consiglieri di minoranza io sarei dovuto andare in pensione più di un anno fa – ricorda Litigante – avevano torto, prova ne è il fatto che sto andando in pensione a marzo per mia scelta, con sei mesi di anticipo rispetto ad agosto 2019, che è il termine ultimo. Questo mi preme chiarirlo”. 

Con la determina 6 del 12 febbraio a firma della dirigente Filomena Sorrentino si mette in pensione il maggiore. In realtà il documento non fa altro che accogliere la richiesta di risoluzione del rapporto di lavoro dal primo marzo prossimo, presentata dallo stesso Litigante il 19 gennaio scorso, approfittando della “finestra” aperta dal sindaco Annamaria Casini nei mesi scorsi per mandare in pesione anticipata i dipendenti.
Dopo la pensione, ci sarà la liquidazione come per tutti i lavoratori e poi il responso delle svariate cause intentate da Litigante contro il Comune per mansioni superiori svolte senza il riconoscimento in busta paga.
La prima causa vinta risale al 2014 e si riferisce al periodo 2006-2010, con un riconoscimento di circa 140mila euro di arretrati, a cui se ne aggiungono un’altra da circa 100mila euro e un’altra ancora da poco più di 20mila euro. Gli oltre 250mila euro sborsati finora dal Comune, però, non sarebbero tutti: mancano, rispetto a quanto stabilito dai giudici, circa 25mila euro di retribuzione di risultato dal 2012 al 2014 che il Comune non ha mai versato, tanto da costringere il capo della polizia ad effettuare prima un precetto e poi il conseguente pignoramento, a cui se ne aggiunge un’altra da circa 60mila euro che si discuterà ad aprile prossimo relativa alle mansioni svolte fino al 2016 e un’altra, in preparazione, dal 2016 fino al pensionamento che vale altri 100mila euro circa. 445mila euro in totale, che il comandante incasserà molto probabilmente viste le prime cause tutte vinte.

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