Regionali, Di Benedetto: necessario riappropriarsi della legalità

SULMONA – “Non avevamo mai assistito, come in questi ultimi tempi, a fenomeni così inquietanti per la nostra città e per il nostro territorio: incendi, atti intimidatori, utilizzo di enti e associazioni, come la Giostra, storico patrimonio culturale della Città, a fini elettorali”.

L’invito alla legalità arriva dal candidato consigliere per Legnini, Mimmo Di Benedetto.

“In questa terra, infatti, a partire dal più importante e grave episodio degli incendi fraudolentemente accesi sul Morrone, gli accadimenti di ormai acclarata illegalità cominciano ad essere davvero troppi e preoccupanti tanto che la spaventosa deriva della città consentirebbe di  ipotizzare anche nomi e cognomi. E’ ora, perciò, di scegliere se stare dalla parte della legalità e della rinascita del comprensorio,  oppure se stare dalla parte di chi ha fatto finta di non sapere, di non vedere diventando, così, complice di tanto degrado, o, peggio, di tanta spregiudicatezza. L’incendio dei mezzi e dell’auto del Cogesa a ridosso di una gara europea proprio sugli automezzi,  il cui responsabile amministrativo è proprio l’ingegnere Margani, cui va tutta la nostra solidarietà e la condanna per quanto è accaduto a lui e alla sua famiglia, impone una riflessione su quanto sta accadendo: è tutta una coincidenza? Oppure a Sulmona, come altrove, si lanciano avvertimenti per gli appalti ancora aperti?

In più, oggi, assistiamo ad una campagna elettorale in cui si tengono concorsi per l’assunzione di personale. Concorsi che la maggioranza dei sindaci soci istituzionali del consorzio (in realtà sono meno di dieci su 64, ndc), tra cui primi cittadini del movimento Rinnovamento Democratico, ritenendoli contro ogni prassi di opportuna cautela, avevano chiesto all’amministratore unico di Cogesa di rimandare a dopo le elezioni.  Cautela che dovrebbe appartenere a quanti rivestono cariche pubbliche e che invece manca, ad esempio, quando i presidenti di Saca e Cogesa sono al fianco della candidata Scoccia in Gerosolimo (scesa in campo dopo che il marito non ha neppure potuto ricandidarsi); mentre cerca il consensotanto dei dipendenti degli enti sovracomunali quanto degli aspiranti tali. Modalità, queste, eticamente censurabili di per sé ma anche per chi vi si presta ingenuamente. La legalità è un presidio che non può essere dimenticato, perché altrimenti non vi sarà argine, come i fatti preoccupanti di questo periodo stanno dimostrando, e tutti noi cittadini potremmo sicuramente pagarne un prezzo. Sono sicuro che chi di dovere farà chiarezza su quanto sta accadendo e che le forze civili e democratiche e tutte le persone libere si sottrarrannoa campagne “drogate” ed utili solo a chi rincorre le indennità pubbliche e non certo l’interesse del territorio”.

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