Morto Rotolo, il re dei formaggi abruzzesi nel mondo

SULMONA – E’ stata celebrata anche una messa in Burundi in ricordo di Gregorio Rotolo, il pastore di Scanno conosciuto in tutto il mondo morto ieri a 62 anni.

E’ accaduto questa mattina, alle 6.30, nella chiesa dei Padri Saveriani a Bujumbura, per iniziativa di Luca Farina, medico veterinario che fa parte dell’associazione “Veterinari senza frontiera”, da anni impegnato in azioni di volontariato a favore delle popolazioni africane.

Aveva incontrato Gregorio l’ultima volta due settimane fa a Scanno, prima di ripartire per l’Africa portando con sé alcuni prodotti dell’azienda dell’amico da far assaggiare ad alcuni imprenditori della zootecnia.
E c’è poi il ricordo di Slow Food Italia, affidato al giornalista collaboratore Massimo Di Cintio: “Non era solo un pastore e casaro formidabile, ma un vero e proprio simbolo dell’Abruzzo più autentico. Un uomo grande e grosso come un orso, con gli occhi dolci e accoglienti come sa essere chi ha sempre vissuto nella natura, affettuoso come chi conosce le transumanze e le lontananze”. Tra i primi partecipanti a ‘Cheese’ per far conoscere la sua terra e i suoi formaggi, scrive ancora Di Cintio, “ha sempre stimolato e affiancato piccoli e giovani artigiani che stavano avviando la propria attività, spesso portandoli con sé e ospitandoli nei suoi spazi, così come è sempre stato partecipe alle iniziative associative e un pungolo efficace al mondo della ristorazione abruzzese per l’utilizzo dei prodotti abruzzesi di qualità. E poco gli importava se fossero suoi o di altri. Anche per questo suo straordinario impegno due mesi fa Slow Food Abruzzo gli aveva voluto assegnare un ulteriore riconoscimento”.
“Se è vero, come amava ripetere spesso, che ‘Sotto la neve c’è la vita’, conclude Di Cintio su slowfood.it, “vogliamo credere che quella vita continui attraverso la sua grande forza umana e i suoi moniti decisi e appassionati per il rispetto della natura e di tutto ciò che sa offrire all’uomo. È questa l’eredità forte e gentile che Gregorio, abruzzese dal cuore grande, lascia a tutti gli appassionati di cose belle e di cose buone”.

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