ABRUZZO – «Dobbiamo pensare al Mediterraneo come un hub dell’energia rinnovabile», così Mauro Fabris, vicepresidente di Anev e direttore delle relazioni istituzionali e mercato regolato di Renexia, al convegno “Italia cuore verde del Mediterraneo” tenutosi al Teatro Petruzzelli di Bari e promosso da Globe Italia con il patrocinio del MASE e del Comune di Bari.
Nell’ottica della filiera di collaborazione tra i Paesi che si affacciano sul mare nel quale l’Italia occupa una posizione di centralità, alla luce dei ritardi accumulati nel perseguire gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec), assume grande importanza l’implementazione del Piano Mattei.
«Un piano che pone l’energia tra i pilastri che lo compongono – le parole di Fabris – un nuovo approccio per rendere l’Italia un hub energetico e un vero e proprio ponte tra l’Europa e l’Africa come elemento necessario per il percorso di decarbonizzazione richiesto dall’Europa. Guardando all’Italia come centro del Mediterraneo, al Piano Mattei per la cooperazione con l’Africa, al puntare con decisione su riciclo e sostenibilità, Med Wind è a tutti gli effetti il primo progetto di eolico offshore del Mediterraneo capace di fare la differenza, riciclabile in ogni sua parte ma anche inclusivo e sostenibile socialmente».
Con i suoi progetti in ambito rinnovabile e in particolare con l’eolico offshore, Renexia ha tutte le carte in regola per contribuire all’implementazione del Piano Mattei. Nel cuore del Mediterraneo, al largo delle coste trapanesi, il progetto Med Wind è in fase di approvazione. Una volta realizzato sarà il più importante parco eolico galleggiante d’Italia e d’Europa. Da questo punto di vista, Fabris sottolinea l’importanza del progetto: «Med Wind non sarà rilevante solo per il mercato siciliano e italiano in termini di produzione energetica, creazione di occupazione e indotto. Quest’opera potrebbe essere l’innesco per la creazione di una filiera industriale dell’eolico sia offshore che onshore con una proiezione internazionale atta a favorire la transizione energetica dei Paesi affacciati sul Mediterraneo. In Paesi come Marocco e Tunisia, giusto per citare quelli dove Renexia ha già ideato dei progetti per la realizzazione di impianti eolici onshore coerenti con gli obiettivi del Piano Mattei, si potrebbero installare tra i 60 e 100 GW in pochi anni».
Un’altra considerazione di cui bisogna prendere atto è che diversi Paesi produttori di petrolio non interessati direttamente dal Piano Mattei, consapevoli della necessità di diversificare la loro economia perché basata troppo sul petrolio, stanno puntando sulle rinnovabili investendo nell’acquisto di terreni adatti all’installazione di impianti rinnovabili.
E anche qui, Fabris pone l’attenzione su una prospettiva che sta diventando sempre di più una realtà da cogliere: «In sostanza il Piano Mattei convoglierebbe capitali importanti per la crescita dell’industria italiana. I Paesi produttori di petrolio hanno grande disponibilità finanziarie che, unite alle nostre competenze, potrebbero far decollare un settore dalla potenzialità enormi, sia dal punto di vista ambientale, sia da quello economico».